"La Cgil è disponibile a trovare soluzioni, anche attraverso la modifica di processi produttivi e la contrattazione dell’organizzazione del lavoro. È questa la strada per affrontare il problema dell’assenteismo, nel pubblico come nel privato: altrimenti si riversano sui lavoratori altre dosi di frustrazione, che provocano rabbia in tutti quei lavoratori, la grande maggioranza, che mandano avanti fabbriche, uffici e ospedali". Il segretario generale della Cgil del Friuli Venezia Giulia, Franco Belci, commenta così le recenti posizioni assunte dalla Confindustria, a proposito del tasso di assenteismo nel lavoro pubblico.

Per Belci, che giudica frettolosa e inaccettabile l’analisi dell'associazione nazionale degli industriali, "il problema esiste, ma è molto più articolato e complesso di quanto si voglia far credere. Bisogna parlare di assenze e non di assenteismo, ricordando che tra le cause del fenomeno ci sono fattori come l’astensione per maternità o le malattie croniche e che il progressivo aumento dell’età pensionabile ha un impatto inevitabile sulla crescita delle patologie professionali. Alla luce di tutto ciò, trovo inaccettabile che Confindustria intervenga a fare il grillo parlante, quando ha salutato con entusiasmo l’innalzamento dell’età pensionabile con la riforma Fornero, salvo poi pentirsi e cercare di aggirare il problema con il demansionamento inserito nel Jobs act. Si preoccupino gli industriali di investire di più, la smettano di scaricare tutti i problemi sul costo del lavoro, creando un fenomeno generale di impoverimento del lavoro dipendente. Rinnovino i contratti, evitino di utilizzare gli appalti per sfruttare i lavoratori ed espellano dalle loro fila gli evasori".