No all’innalzamento dell’aliquota previdenziale dal 27 al 33% per le partite Iva, che costerebbe di media 475 euro in più. In una lettera aperta, inviata ai parlamentari toscani, Nidil Cgil di Firenze, Consulta delle professioni Toscana CGIL, Ana, l'associazione nazionale archeologi, Acta, l'associazione consulenti terziario avanzato e Iva sei partita chiedono “il blocco dell’innalzamento dell’aliquota e l’apertura di un confronto per discutere del nostro sistema previdenziale e di welfare”. Altrimenti, l'attività lavorativa di molte partite Iva verrà messa a rischio. Non è questione di numeri e percentuali, ma di sopravvivenza di tantissime persone nel mondo del lavoro”.

La riforma Fornero, approvata nel 2012, prevede, infatti, l’innalzamento progressivo dell’aliquota previdenziale per i contribuenti: nel 2014 al 28%, per il 2015 al 30, nel 2016 al 31, nel 2017 al 32 e, infine, nel 2018 al 33%. “In questi mesi sono state realizzate molte iniziative, di più soggetti, per chiedere il blocco dell’aumento dell’aliquota previdenziale. Iniziative che sono rimaste inascoltate, a differenza dello scorso anno, quando il Parlamento ha accolto in parte le nostre richieste bloccando per un anno l’aumento. Se con la legge di Stabilità in approvazione non verrà bloccato l’innalzamento dei contributi previdenziali, dal 1° gennaio 2015 verseremo il 30 e non più il 27%”, spiegano le sigle che hanno scritto la lettera.

“I redditi medi annui dei titolari di partita Iva individuale che versano in gestione separata Inps sono di 15.837 euro, e per coloro che hanno meno di 39 anni il reddito medio scende a 13.972. Con la tassazione Inps attuale, si pagano quindi 4.276 euro in media di contributi. Dal 1° gennaio, ipotizzando la fortuna di avere gli stessi redditi, i contributi salirebbero a 4.751 euro, con un aumento di 475 euro, che rappresenteranno il 3% in meno del reddito disponibile”, aggiungono gli scriventi.

Per discutere di tutto questo, nell'imminenza dell'approvazione della legge di Stabilità e in fase di discussione degli emendamenti, i promotori della lettera aperta propongono a tutti i parlamentari toscani di incontrarsi sabato 20 dicembre, alle ore 10,30, presso l'Sms di Rifredi di Firenze.