"Apprendiamo a mezzo stampa la volontà della Ministro Giannini di voler modificare il sistema d’accesso a Medicina mantenendo il test per l’anno 2015 per poi, l’anno successivo, far entrare in vigore una Riforma su cui non c’è mai stato confronto con le componenti studentesche. Nonostante siano mesi che ribadiamo come Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi la necessità di ripensare il sistema nel suo complesso, la Ministro per l’ennesima volta esclude dalla scelta e dalla discussione chi da questo sistema è stato danneggiato negli anni" Così in una nota Udu e Rete degli studenti medi. 

Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari dichiara “Abbiamo dimostrato con i nostri ricorsi quanto l’attuale sistema d’accesso vada riformato alle fondamenta. Sono mesi che chiediamo risposte da parte del Ministero, risposte che sono sempre tardate ad arrivare. Oggi la Ministra fa una proposta di revisione anche dal punto di vista delle tempistiche che non ha visto partecipi noi studenti. Non è sufficiente fare un collage di soluzioni senza fare un ragionamento a tutto tondo del sistema universitario italiano che sempre di più pone barriere all’accesso. Chiediamo nuovamente un tavolo di confronto (da mesi paventato e mai costituito) che ci veda partecipi come studenti nella discussione: chiediamo una riflessione vera sull’orientamento universitario, i finanziamenti, il diritto allo studio, la ricerca, l’utilità e la strutturazione dello strumento del costo standard e infine i collegamenti e l’ accesso al mondo del lavoro. “

Alberto Irone Portavoce della Rete degli Studenti Medi continua “La Ministro Giannini parla di “introdurre un serio orientamento per tutte le scuole”: bene, è quello che chiediamo da anni. Però la logica non può essere tanto quella di favorire scremature e autoesclusioni da Medicina. Un sistema serio di orientamento significa dare agli studenti gli strumenti per scegliere consapevolmente il proprio futuro: quindi è fatto di orientamento a tutti i percorsi universitari, al mondo del lavoro e anche alla conoscenza dei propri diritti. Allo stesso tempo è ancor più essenziale un orientamento in entrata, cioè alla fine delle scuole medie, perché è lì che si concentra la dispersione scolastica. È perciò necessario coinvolgere gli studenti nel ripensare un sistema di orientamento.”

Scuccimarra conclude “Siamo stufi di slogan fine a sé stessi, la riflessione sul numero chiuso e le barriere all’accesso deve essere fatta con noi studenti. Ricostruire l’università italiana che ormai dopo anni di politiche scellerate basate sui tagli è stata messa in ginocchio, deve diventare una delle priorità del Paese. Per questo il 12 dicembre saremo in piazza con le lavoratrici e i lavoratori durante lo sciopero generale, per dire che se si vuole veramente uscire dalla crisi bisogna ripartire da noi, dall’istruzione, dai diritti, dal lavoro. Vogliamo un Paese che sia per tutti e solo rendendo l’istruzione accessibile anche a chi non se lo può permettere costruiremo un Italia e un futuro per e di tutti.”