'La condizione previdenziale delle donne nel settore del terziario'. È il titolo della ricerca condotta da Elena Maria Brandolin, commissionata dalla segreteria nazionale della Filcams Cgil tramite il comitato tecnico scientifico di Cemu, che sarà presentata martedì 18 novembre a Roma, presso l'hotel Palatino (via Cavour, 213).

Lo studio vuole evidenziare gli effetti del sistema previdenziale italiano sulle lavoratrici del settore terziario, con particolare riferimento all’ultima riforma approvata nel 2011, la cosiddetta riforma Fornero. Il sindacato Comissions obreres de Catalunya è stato partner nella ricerca e, in analogia con la riunione di delegate Filcams a Roma, ha realizzato, a Barcellona, una riunione di focus group con delegate dei settori oggetto dell’indagine, consentendo, perciò, un confronto tra le diverse realtà.

Un settore, quello del terziario, ad alta 'femminilizzazione', ad elevata precarizzazione delle condizioni di lavoro e contrattuali, dovuta alla massiccia presenza di contratti a tempo parziale, con basse retribuzioni, scarsa progressione di carriera e poca diffusione del secondo livello di contrattazione. Gli ambiti della ricerca, distribuzione commerciale, lavoro domestico e assistenza domiciliare e appalti di pulizie, hanno diverse peculiarità. La prima è caratterizzata da una diffusa presenza di giovani lavoratrici; mentre nel lavoro domestico si trovano donne di età più matura, spesso straniere e nel settore degli appalti, le donne, mediamente di età più matura, spesso provengono dall’industria manifatturiera, portando con sé percorsi lavorativi e contributivi più articolati.

“In un regime pensionistico di tipo contributivo – si legge nella ricerca – la rendita pensionistica è determinata dal livello dei contributi accumulati. Perciò, le carriere professionali discontinue e più deboli redditualmente corrono il rischio di produrre, in prospettiva, una generazione di pensionati sotto la soglia dell’autosufficienza economica. Una situazione di povertà diffusa più tra le donne che tra gli uomini, dal momento che il reddito da pensione è conseguenza della carriera professionale vissuta nel corso della vita attiva”.

La riforma Fornero, entrata in vigore all’inizio del 2012, modifica gravemente il sistema previdenziale, con ripercussioni negative sul futuro dei livelli pensionistici. La ricerca è solo uno dei progetti della Filcams per evidenziare le condizioni di lavoro delle donne e cercare di migliorarla.

“Noi proviamo a declinare nel quotidiano la sua profonda sensibilità di genere – afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams, responsabile del dipartimento pari opportunità – Lo facciamo attraverso lo strumento principe della contrattazione, veicolando nelle sue scelte e nella sua politica dei quadri, un messaggio volto a edificare una diffusa e pervasiva cultura della diversità".