È iniziata oggi, davanti alla sede dell'Inps provinciale, la campagna di mobilitazione dei patronati sindacali torinesi Acli, Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil contro il taglio di 150 milioni al fondo patronati, tra l'altro pagato coi contributi dei lavoratori, grazie al quale vengono erogate gratuitamente oltre 100 tipi di prestazioni e consulenze in materia di pensioni, sostegno al reddito, ammortizzatori sociali, infortuni e malattie professionali.
Il provvedimento, contenuto nella Legge di Stabilità, compromette la stessa sussistenza dell'attività dei patronati, che è gratuita e universale per tutti.

La campagna di mobilitazione continuerà nei prossimi giorni, a partire da sabato 15 novembre, dove a Torino ci saranno presidi, banchetti e volantinaggi, dalle ore 10 alle 17, nelle principali piazze cittadine: in via Garibaldi angolo Piazza Castello - via Garibaldi angolo corso Palestro - piazza San Carlo angolo via Santa Teresa - piazza Carignano. Altri presìdi si terranno in provincia di Torino, durante i mercati e davanti alle sedi dell'Inps, dalle 9 alle 12: venerdì 14 novembre a Ivrea, sabato 15 a Collegno, Ivrea, Rivarolo, martedì 18 a Collegno, mercoledì 19 a Pinerolo, venerdì 21 a Moncalieri, mercoledì 26 a Chivasso.

Questa mattina decine di operatori dei patronati Acli, Inca, Inas, Ital, insieme alle confederazioni sindacali Cgil Cisl Uil, hanno manifestato davanti alla sede dell'Inps di via XX Settembre per denunciare le conseguenze di questi tagli, invitando la cittadinanza a firmare una petizione, rintracciabile anche nel sito www.tituteliamo.it, oltre che nei siti dei singoli patronati o nelle sedi sindacali. I responsabili dei patronati e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Torino, Enrica Valfrè, Domenico Lo Bianco, Gianni Cortese hanno poi incontrato il presidente del comitato provinciale dell'Inps, Armando Caruso e il vicedirettore dell'Istituto, Maura Bertone, ai quali hanno illustrato le ragioni della mobilitazione dei patronati, sottolineando che il taglio al fondo si ripercuoterà pesantemente sui diritti delle persone più deboli e fragili.

Sia Caruso che Bertone hanno condiviso le ragioni del sindacato e dei patronati, anche perchè le ricadute di questi tagli si riverseranno sulla quantità e qualità di lavoro dell'Inps, già colpito dai tagli della spending review, (nella sede di Torino 120 dipendenti in meno su 800). La dirigente dell'Inps e il presidente del comitato provinciale di Torino si sono impegnati a sottoporre al comitato regionale un ordine del giorno, poi approvato, che chiede al ministro del Lavoro “di rivedere il provvedimento, e nel contempo che venga previsto un tavolo di confronto tra le parti interessate per trovare adeguate e condivise soluzioni”, tenuto conto “che il fondo è alimentato dai versamenti dei lavoratori, e quindi tale prelievo non è né giustificato né corretto”.

Nello stesso ordine del giorno, s'invitano “il commissario straordinario, il presidente del Civ e il direttore generale dell'Inps a farsi parte attiva, affinché vengano mantenuti gli attuali livelli di finanziamento al patronato”. Si ricorda che i patronati svolgono un'opera d'intermediazione gratuita (che gli enti statali non garantiscono più) attraverso il lavoro di 129 dipendenti nei 77 uffici della provincia (21 in città, 56 in provincia, prima cintura e valli, 900 ore alla settimana di apertura al pubblico,) che nel 2013 hanno attivato circa 250.000 istanze di tutela nei confronti di Inps, Inail, Inpdap e ministero degli Interni, consentendo un risparmio annuo accertato, a favore dello Stato, di 657 milioni a livello nazionale.