A metà mattinata pezzi di cartongesso sono crollati dal tetto sotto l'azione della pioggia, provocando una vera e propria cascata all'interno di una scuola. È accaduto oggi, 28 ottobre, all'Istituto Superiore A.Rizza di Siracusa, dove il controsoffitto in cartongesso ha ceduto. Ne dà notizia la Rete degli Studenti medi della città siciliana, documentando il fatto con un paio di video diffusi su YouTube. Si parla di un tetto in condizioni già precarie che, col maltempo, lascia filtrare da anni l'acqua piovana fino a stamattina quando la situazione è degenerata. Fortunatamente non vi sono feriti, ma il rischio era veramente alto. Anche al liceo Corbino interi corridoi si sono allagati stamane: la preside ha già preso provvedimenti, ma gli studenti pretendono riposte concrete dalla Provincia.



“Il problema dell'edilizia scolastica - afferma Andrea Manerchia, coordinatore regionale Rete Studenti Medi Sicilia - è ormai da anni una delle principali piaghe della nostra regione. Da troppo tempo denunciamo lo stato disastroso dei nostri edifici scolastici, la cui vivibilità è sotto gli standard umani; l'episodio di stamane è solo la punta di un mastodontico iceberg di problemi che gli studenti siciliani vivono nelle loro aule. Mancanza di riscaldamenti, classi pollaio e soprattutto locali non in sicurezza sono all'ordine del giorno nel panorama scolastico della nostra terra. Quando si tratta della sicurezza stessa degli studenti, crediamo che l'attenzione delle istituzioni debba essere immediata. Per questo chiediamo da anni l'istituzione di un anagrafe regionale dell'edilizia scolastica, che possa monitorare in maniera precisa e capillare tutti i problemi strutturali delle scuole favorendo interventi tempestivi e mirati."



Sul caso interviene anche Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete degli studenti: “Dopo il primo investimento, ad inizio mandato, di questo governo in edilizia scolastica, ancora oggi alcuni cantieri stentano a partire ed è quantomai palese che i soldi stanziati non sono sufficienti a coprire le tantissime situazioni di estrema gravità in cui versano le scuole italiane. Siamo d'accordo - conclude - quando si dice che un ambiente scolastico bello ('Scuole Belle') facilita l'apprendimento degli studenti, ma crediamo anche che la priorità politica debba essere mettere in sicurezza le scuole che ancora oggi rischiano di crollare, e ce ne sono veramente tante. Una buona scuola non crolla in testa agli studenti”.