"Siamo ad oltre 10 mesi dall’introduzione dell’orario cadenzato nel servizio ferroviario regionale e nonostante richieste e numerosi solleciti da parte delle Amministrazioni locali, dei tanti comitati dei pendolari la situazione è desolatamente ferma. L’assessore ai trasporti ha per tutto l’inverno e primavera, sino al 4 giugno scorso, ha promesso modifiche e integrazioni del servizio che riducessero i disagi e migliorassero il servizio offerto.
Purtroppo sono rimaste le promesse politiche e i disagi". A denunciarlo in una nota è la Filt Cgil del Veneto.

"Il tempo stringe per le necessarie modifiche da introdurre - aggiunge la Filt - almeno con il cambio dell’orario invernale se si vuole evitare il perpetrarsi della brutta figuraccia offerta con il nuovo orario cadenzato. Siamo consapevoli che alcun migliorie sono difficili da assumere per l’impostazione iniziale dell’orario cadenzato che poggia su maggiore offerta di servizio dal lunedì al venerdì e con gli orari concentrati in 12 – 16 ore".

"Le soppressioni portano l’immediata conseguenza del sovraffollamento - denuncia ancora il sindacato dei trasporti - Minore offerta o variazioni “in corsa” della composizione del treno producono su una linea trafficata l’effetto “sardina” in scatola. L’offerta di 18 coppie di treno al giorno nei giorni feriali, uno ogni 35 minuti, dalle ore 5.25 alle ore 20.25 è una buona condizione di servizio a patto che questo sia adeguato e regolare relativamente a qualità delle infrastrutture e del materiale rotabile. Molto resta da fare per dare rete e treni di qualità".