“Il miglior modo per ricordare e commemorare il generale Dalla Chiesa, soprattutto se a questa ricorrenza associamo le minacce di Totò Riina a Don Ciotti, è che la legalità conviene, la condizione principale per generare crescita, per realizzare sviluppo, occupazione e tutelare la libertà delle persone”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi, nel ricordare le iniziative in programma ancora oggi per celebrare la figura del generale dei carabinieri ucciso dalla mafia, insieme alla moglie e all'agente di scorta, trentadue anni fa, il 3 settembre del 1982. La dirigente sindacale di corso d'Italia, insieme ad altri esponenti del sindacato, andrà oggi in visita in Sicilia sui terreni del corleonese confiscati a 'Cosa Nostra' e gestiti dalla cooperativa 'Lavoro e non solo'.

Per la Cgil la battaglia per la legalità, spiega Fracassi, “è centrale nella sua azione, come dimostra l'impegno assunto attraverso la promozione della legge di iniziativa popolare 'Io riattivo il lavoro' per favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata, forte di 120 mila firme raccolte”. Un provvedimento “necessario” come dimostrano i numeri forniti dalla dirigente sindacale: “Oggi sono 1.700 le aziende confiscate in Italia e delle 1.200 in gestione da parte dell’Agenzia nazionale, circa la metà è in chiusura, in fallimento o in definizione del suo ruolo imprenditoriale”.

Fracassi ricorda poi come il sindacato guidato da Susanna Camusso sia stato “tra i promotori del disegno di legge di iniziativa popolare 'Io riattivo il lavoro che tra le sue norme prevede forme di tutela per i lavoratori delle aziende confiscate e anche un fondo per le aziende, per superare le difficoltà nei rapporti con le banche. Non possiamo sprecare lavoro: il messaggio ai lavoratori e al Paese deve essere che la legalità conviene. Chiediamo alle forze politiche di fare uno sforzo e all’Agenzia che, superata la fase di stallo della sua costituzione, metta in campo tutte le azioni per consentire alle aziende di proseguire il loro lavoro”.

Ecco perché, prosegue Fracassi, “oltre la solidarietà a Don Ciotti, oltre la commemorazione di Dalla Chiesa, invitiamo il Parlamento ad accelerare decisioni forti nel contrasto alla criminalità organizzata, a partire dal tema dei beni e delle aziende confiscate. La legge di iniziativa popolare 'Io riattivo il lavoro' può essere un'efficace risposta: un gesto concreto e non solo un attestato di solidarietà”, conclude.