Oltre a quelli di Gela, dalla Sicilia sono anche arrivati lavoratori da Siracusa e Ragusa per fare sentire la loro voce di protesta contro il piano industriale del Gruppo Eni e il disimpegno dall’Isola. I siciliani che stanno partecipando alla manifestazione in piazza Montecitorio sono circa 500. “L'Eni torni sui propri passi – dice il segretario generale della Filctem Cgil Sicilia, Giuseppe D'Aquila, a Roma per la manifestazione - e rispetti gli accordi, aumenti anzi gli investimenti nell'ambito dell'eccellenza che il territorio e i lavoratori esprimono”.

Il segretario della Filctem Sicilia aggiunge: “ Se l'Eni domani al Mise non darà risposte concrete chiederemo ufficialmente al governatore della Sicilia di ritirare la firma dall'accordo sulle estrazioni. Bisogna che tutti abbiano chiaro- specifica D'Aquila- qual è la posta in gioco”. Per D’Aquila “la protesta romana rappresenta il momento più alto della lotta dei lavoratori siciliani che 
rivendicano piani industriali attendibili, il rispetto degli accordi sottoscritti, per un futuro di lavoro e per i diritti. Non chiediamo assistenza- sottolinea ma piani di sviluppo reali”.