Dopo due anni di fermo, sono ripresi i lavori all’interno della galleria ferroviaria Monte Poggio Santa Maria, per il raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo in Sicilia. "L’opera, tanto attesa dal territorio, a un anno dalla data di consegna prevista è ferma a poco più del 50 per cento della sua realizzazione", spiega in una nota la Fillea Cgil di Palermo.

Oggi pomeriggio (18 luglio) i lavoratori del cantiere si sono riuniti in assemblea per esprimere soddisfazione per la riapertura del cantiere della galleria - ci sono ancora 250 metri da realizzare - ma anche per denunciare alcune criticità, relative ai turni di lavoro "massacranti", anche quelli notturni e svolti nelle ore di straordinario, e alla mancata riassunzione degli operai messi in mobilità dalla precedente società. "Siamo soddisfatti dell’avanzamento del cantiere, ma restano diverse situazioni criticità rispetto ai turni di lavoro massacranti e al fatto che un centinaio di operai restano in mobilità: considerato che l’azienda ha deciso di dare diversi lavori in affidamento, una delle richieste era di riassumere il personale della fallita Italtunnel", dichiarano il segretario della Fillea Cgil di Palermo Mario Ridulfo e il rappresentante degli edili territoriale Giuseppe Guarcello.

L’opera si era bloccata - spiega ancora il sindacato - a causa dell'enorme debito accumulato dal contraente generale Cefalù 20 e a tal fine i sindacati avevano messo in atto numerose iniziative e chiesto più volte l’intervento del Prefetto di Palermo. La settimana scorsa Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno inviato una lettera a tutti i soggetti interessati (la nuova società MDM, Cefalù 20, Ferrovie e Ispettorato del lavoro) denunciando i turni di lavoro a cui è stato sottoposto il personale del cantiere che sta scavando la galleria, il mancato pagamento delle retribuzioni, il mancato rispetto degli accordi sul riassorbimento delle maestranze licenziate nel 2012 e il pericolo generale di un "abbassamento delle tutele dei lavoratori".