La zona grigia dell’economia italiana si allarga. Nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 aumentano infatti decisamente le segnalazioni di operazioni sospette alla Uif (l'Unità di informazione finanziaria istituita in maniera autonoma presso la Banca d'Italia). E' quanto si legge nel rapporto sul 2013 secondo cui l'importo complessivo segnalato lo scorso anno è di 84 miliardi di euro.

Più nel dettaglio, "nel primo semestre del 2014 sono pervenute oltre 38.000 segnalazioni (di operazioni sospette, ndr) con un incremento del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". Inoltre, "negli ultimi anni - spiega il direttore della Uif, Claudio Clemente - le segnalazioni di operazioni sospette sono aumentate in misura esponenziale passando dalle 12.500 del 2007 alle circa 65.000 del 2012 e 2013; il trend di crescita risulta ulteriormente rafforzato nell'anno in corso".

L'Italia deve contrastare “una zona grigia di operatori finanziari disponibili a rendersi strumento del riciclaggio”, afferma ancora Clemente, secondo cui occorre “una scelta di campo tra rifiuto del riciclaggio e connivenza”.

La stragrande maggioranza (85%) delle segnalazioni di operazioni sospette alla Uif della Banca d'Italia, arrivano dalle banche e solo il 4% dai professionisti. E secondo il rapporto “è pressoché nullo” l'apporto degli uffici della P.a.

La Uif chiede una riforma delle norme italiane le quali “in contrasto con gli standard internazionali e comunitari non prevedono l'accesso della stessa unità ai dati investigativi e giudiziari”.