In vista delle elezioni europee che si terranno il prossimo 25 maggio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono di “fermare la deriva delle tutele a livello europeo in tema di salute e sicurezza sul lavoro". I sindacati, unitariamente, hanno inviato oggi (16 maggio) una lettera ai candidati italiani alle prossime europee perché si attivino per "modificare la linea attuale della Commissione, contraria, in alcune iniziative, alla tradizione di tutela comunitaria".

Serve “un nuovo impegno condiviso nel tracciare percorsi legislativi comunitari che proseguano nell'azione di garanzia delle tutele delle condizioni di lavoro, negli anni poste in essere, a partire dalla salute e sicurezza sul lavoro", si legge nel testo a firma dei segretari Cconfederali Fabrizio Solari, luigi Sbarra e Paolo Carcassi.

"Negli ultimi tempi si sono, difatti, susseguite da parte della Commissione Europea - spiegano i tre - una serie di iniziative contrarie alla tradizione di tutela comunitaria, volte a semplificare il sistema normativo, stralciando i diritti, come, in particolare, Refit (REgulatory Fitness e performance). Con la pubblicazione di Refit, la Commissione ha effettuato l'ennesimo passo verso un processo finalizzato alla deregolamentazione in Europa e al progressivo smantellamento della legislazione che tutela i diritti dei lavoratori portando all'indebolimento del dialogo sociale; questo processo rischia di trasformarsi in un vero e proprio arretramento della situazione puntando ad abbassare indistintamente i costi delle imprese, senza tenere conto della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“In questo quadro – si legge ancora - è da ricordare che ci troviamo attualmente in assenza di una Strategia Europea che avrebbe dovuto essere varata già nel 2013, per il quinquennio 2013-2018 e che invece non vedrà la luce prima del 2016”. A fronte di questa situazione, i sindacati invitano i candidati , e quindi tutti coloro che saranno eletti al Parlamento europeo, “ad attivarsi per modificare la linea attuale della Commissione, rimettendo al centro le tematiche di salute e sicurezza sul lavoro, individuando percorsi alternativi alle "semplificazioni", basate solo su mere riduzioni di costi, di taglio delle garanzie e delle adeguate condizioni di lavoro; occorre inoltre che si individuino modalità di supporto alle imprese, soprattutto nei confronti di quelle di piccole e piccolissime dimensioni, partendo dal varare in tempi brevi una adeguata Strategia Europea che delinei un programma pluriennale di azioni strategiche di prevenzione e protezione, perseguendo gli obiettivi ancora da raggiungere tracciati dalle Strategie precedenti (tra cui l'abbassamento del 25% degli infortuni sul lavoro)”.

“L'attuale necessità dell'Unione Europea - concludono - è quella di migliorare l'occupazione, la qualità del lavoro, la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini; questi obiettivi si potranno raggiungere solo con una ripresa ed un rafforzamento del dialogo sociale, oggi carente e debole per precisa volontà della Commissione".