“Il voltafaccia del ministero della Salute sulla questione dei contratti alla Croce rossa è una cosa inaudita”. Questo il commento di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Fialp Cisal sul passo indietro del ministero della Salute che, affermano, "venerdì sera, a distanza di un’ora, ha inviato due comunicazioni ufficiali di segno contrario all'amministrazione della Croce Rossa Italiana".

Dopo le due mobilitazioni del 31 marzo e del 4 aprile, è spiegato in una nota, "il ministero aveva correttamente chiarito con una lettere ufficiale che il passaggio dei dipendenti Cri al contratto Anpas poteva avvenire solo dopo l’emanazione del decreto interministeriale e delle cosiddette norme di raccordo a tutela di salari e occupazione, smentendo di fatto gli atti del presidente della Croce rossa".

Poche ore dopo, proseguono i sindacati, "lo stesso ministero, con una lettera di segno opposto, ha incomprensibilmente fatto marcia indietro. Chiediamo alla ministra della Salute di chiarire la posizione in merito alle sorti dei 4mila dipendenti della Croce Rossa, di cui 1.500 precari, ai possibili rischi occupazionali e alla pesante perdita salariale che subiranno. Parliamo del 30 per cento in meno, un vero e proprio caso Electrolux nel pubblico. Senza risposte chiare e tempestive – conclude la nota delle quattro organizzazioni sindacali – sarà sciopero”.