Con la maggioranza in fibrillazione sulla legge elettorale esplode il caso De Girolamo. Il ministro dell'Agricoltura annuncia ieri sera le dimissioni dal governo: il tono è grave e polemico. "Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità". Un'improvvisa accelerazione che potrebbe porre Enrico Letta di fronte alla necessità di aggiornare il capitolo rimpasto, si ragiona in ambienti parlamentari della maggioranza. Da Palazzo Chigi al momento nessuna presa di posizione ufficiale.

Il premier tace e sta riflettendo sul da farsi. Comunque, è la considerazione che viene ancora fatta in ambienti della maggioranza, il presidente del Consiglio non si è mai espresso sulla vicenda De Girolamo, a differenza dei casi che hanno coinvolto Alfano e Cancellieri, blindati da Palazzo Chigi quando se ne chiedevano le dimissioni.  Da qui la considerazione che in tutte quelle circostanze in cui non sono state ravvisate questioni di tipo amministrativo o penale, il premier non si è mai risparmiato nella difesa dei suoi ministri.

Ma in questa circostanza, come per quella relativa a Josefa Idem, Enrico Letta non si esprime prima di capire fino in fondo la situazione. Un atteggiamento, si rileva ancora in ambienti parlamentari, che da' il senso dell'isolamento in cui si e' venuto a trovare il ministro delle risorse agricole nel governo. Tanto che un suo collega, compagno di partito, Maurizio Lupi, si è affrettato a dire: "Perdiamo un ottimo ministro ma guadagniamo una risorsa enorme per il partito".