Non aveva versato all'erario l'imposta sul valore, a causa della difficile situazione economica dell'impresa. Per questa ragione un imprenditore del settore informatico di Milano, accusato di aver evaso l'Iva per 180mila euro, è stato assolto dal gup di Milano Carlo De Marchi perché "il fatto non costituisce reato", ossia perché, come sostenuto dalla difesa, mancava la "volontà di omettere il versamento".