Giovedì 10 ottobre si apre, a Roma, il processo contro i responsabili della morte di 23 cittadini italiani, vittime della ferocia e della barbarie perpetrata dalla dittatura militare in Uruguay tra il 1973 ed il 1984. Il processo italiano è parte dell'iniziativa legale internazionale denominata “Processo Condor”, che vuole fare luce e, finalmente, giustizia sui responsabili della famigerata “Operazione Condor”.

Si trattò di un accordo segreto tra i militari golpisti di Cile, Uruguay, Argentina, Brasile, Bolivia e Paraguay, promosso e sostenuto dall'amministrazione statunitense dell’epoca, che diete la copertura e l'appoggio all'azione violenta e repressiva di unità militari e paramilitari, protagoniste di torture, assassinii, detenzioni di massa, scomparsa di decine di migliaia di studenti, dirigenti sindacali, oppositori ed attivisti.

La Cgil, anche in risposta alla richiesta del PIT CNT (il coordinamento dei sindacati dell'Uruguay), conferma il proprio impegno a favore della verità e della giustizia per i familiari delle vittime delle dittature militari in Uruguay, come già è avvenuto per le dittature e i crimini in Argentina e Cile.