Il nuovo partito deve essere guidato da Angelino Alfano, tutte le decisioni dirimenti dovranno essere prese a maggioranza e una volta assunte non potranno essere cambiate in modo umorale, “perché un grande partito non può prendere sulla sorte del governo otto posizioni diverse in otto giorni. Quello non è un partito, è un sidecar'. Sono le condizioni che, secondo Fabrizio Cicchitto, permetteranno al centrodestra di rimanere insieme. Non c'è, precisa in una intervista alla Stampa, 'nessuna rottura con Berlusconi, ma non vanno bene né un autoritarismo inaccettabile e neanche un'anarchia dispersiva e pericolosa'.

E 'non ci può essere un nucleo paraleninista che decide a dispetto per esempio dei tanti mondi vicini al centrodestra che ti dicono di non fare la crisi”. A questo punto, aggiunge, “ci vuole un cambio. Anzitutto nella metodologia. Vanno stabilite una volta per tutte le sedi e le occasioni delle decisioni. Berlusconi deve fare i conti con gruppi dirigenti che si confrontano, votano e la minoranza si rimette a quel che è stato deciso. Altrimenti si ripeterà presto il corto circuito dei giorni scorso”. Dovrà, insomma, “esserci una leadership che proietta esternamente il suo carisma e internamente si confronta democraticamente”. E il Cavaliere deve mantenere un ruolo “carismatico di guida” ma “bisogna passare subito al nuovo centrodestra”. E Alfano “ha il fisique du role, ha rapporti col Ppe, ha la cultura politica per fare un'operazione di trapasso tra un centrodestra tutto carismatico e un rinnovamento che abbia come modelli il gollismo o la Cdu tedesca”.