“Con il recepimento delle linee guida nazionali sui tirocini, reso noto oggi con circolare dell’assessorato alla famiglia, la nostra regione si attesta ben al di sotto di quelle che erano le aspettative della Cgil. Dalla passata legislatura ci battiamo infatti per una vera regolamentazione dei tirocini, cosa che sarebbe stata possibile se il governo regionale avesse agito per tempo, con meno approssimazione e confrontandosi con le parti sociali, come è avvenuto in altre regioni”. Lo sostiene, in una nota, la segreteria regionale della Cgil Sicilia.

La Cgil ricorda peraltro che “a differenza delle altre Regioni la Sicilia può disporre per i tirocini destinati ai giovani di 33 milioni di euro già stanziati dal Dicembre 2011 col ‘Piano Barca’ e di una quota dei 168 milioni di euro previsti dal Governo Letta. A fronte di questo - sottolinea il sindacato - manca una legge organica che disciplini la materia. Nelle altre Regioni si è stabilita ad esempio un’ indennità minima mensile per gli stagisti anche di 600 euro - continua la nota - mentre in Sicilia ci si fermerà alla soglia minima di 300 euro”.

Il sindacato si chiede se “si tratti di una scelta dettata dalle pressioni delle lobby imprenditoriali della regione, le stesse che hanno chiesto e ottenuto il raddoppio dei limiti numerici degli stagisti da inserire nelle aziende”. II sindacato auspica che si possa aprire un confronto costruttivo con la Regione per migliorare la normativa ma soprattutto che possano partire prima possibile i bandi di attuazione del Piano Barca per rendere disponibili i 33 milioni di euro stanziati per i tirocini per i giovani”.