Resta al palo in Sicilia la regolamentazione degli stage, che secondo il termine dettato dalla conferenza Stato- Regioni, sarebbe dovuto andare in porto entro oggi. “Un ennesimo segno – dice una nota della segreteria regionale della Cgil - di un’azione di governo giocata sul filo dell’improvvisazione e della genericità. Apprezziamo molto - specifica la Cgil - l’iniziativa contro il malaffare e per la legalità portata avanti dall’esecutivo Crocetta, ma ci corre l’obbligo di dire che questa non basta e che nella situazione economica e occupazionale data non ci si può più permettere di procedere all’insegna della confusione e dei continui nulla di fatto su tutti gli ambiti che riguardano lo sviluppo”.

Un giudizio dunque tranciante quello del sindacato che prende le mosse dalla vicenda tirocini, considerata come “emblematica”, “goccia che fa traboccare il vaso” . Sull’argomento si è svolta ieri una riunione di giunta che non è approdata però a nulla. “Ci risulta – afferma la segreteria della Cgil Sicilia - che la seduta si sia consumata sui conflitti di competenza tra gli assessorati alla formazione e al lavoro. Modalità inaccettabili – sottolinea il sindacato- di fronte a una Sicilia che attende risposte".

"Gli stage- dice la nota - sono uno strumento per catalizzare risorse europee e per dare una risposta alla disoccupazione giovanile: cosa aspetta dunque Crocetta?”. E gli stage si propongono anche adesso come una sorta di “casus belli”, come un avvertimento da parte del sindacato guidato da Michele Pagliaro, che a Crocetta manda a dire che “così non si può proprio continuare”.