Dura presa di posizione della Cgil di Modena e del sindacato di polizia Silp per la Cgil sulle carenze da tempo presenti nel Cie, il locale Centro di identificazione ed espulsione, ancora sotto i riflettori per il disagio e le violenze al suo interno.

“È arrivato il momento che governo e parlamento assumano le loro responsabilità e mettano in campo decisioni urgenti e coraggiose – affermano Cgil e Silp –: in primis, servono risorse aggiuntive per la sicurezza e la gestione della struttura, e al tempo stesso deve essere revocato il contratto di gestione al Consorzio Oasi, che si è dimostrato in questi mesi del tutto inaffidabile”.

“Serve inoltre una profonda rivisitazione dell’intera normativa che regola i Cie e il controllo dell’immigrazione irregolare  – proseguono –, a cominciare dalla riduzione dei tempi di permanenza e dal miglioramento delle condizioni di vita dei trattenuti, prevedendo anche attività di inserimento lavorativo e prevenzione sociale”.

La gravità delle periodiche violenze interne, gli ingenti danni materiali provocati e il rischio fisico per gli operatori e le forze di polizia, richiedono interventi non più rinviabili: “È messa a repentaglio la sicurezza di chi lavora nella struttura, ma anche quella dei cittadini e del territorio”. In una situazione, ricorda la nota sindacale, in cui ogni tensione al Cie deve essere gestita con personale sottratto all’ordinario servizio di prevenzione.

Il Silp e i sindacati di polizia hanno sottolineato più volte la carenza di organico della Polizia di Stato in provincia di Modena, “ma adesso siamo arrivati ai minimi storici, per la mancata sostituzione del personale in pensione”. In questi ultimi anni, infatti, i tagli indiscriminati dei vari governi hanno sottratto alla polizia modenese oltre ottanta uomini, colpendo così “nel vivo l’operatività dei settori sicurezza e giustizia”.

“Nelle attuali condizioni di carenze di organico e di mala gestione da parte del Consorzio l’Oasi”, il Cie, dunque, “non può continuare a rimanere aperto”.

Cgil e Silp ribadiscono, inoltre, la loro "opposizione a strutture di detenzione impropria come i Cie, lesivi dei diritti e della dignità delle persone”. Una testimonianza esemplare, ricordiamo, è sotto questo profilo quella offerta sul numero 28 di Rassegna Sindacale da Piero Soldini (responsabile nazionale Immigrazione Cgil), Giuseppe Casucci (coordinatore nazionale dipartimento Politiche migratorie Uil) e Angela Scalzo (segretario generale Sos Razzismo Italia) dopo la visita al Cie di Milo, nei pressi di Trapani.