La Filt Cgil della Calabria con una nota vuole portare all'attenzione dell'opinione pubblica la vicenda di alcuni lavoratori a progetto "che riflette - scrive il sindacato - la politica del lavoro applicata dall’Anas, sui cantieri di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC nel territorio calabrese".

"L’Anas - ricorda la Filt - è una società per azioni il cui unico socio è il Ministero dell’Economia ed è sottoposta al controllo e alla vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Quindi, è una società controllata dallo Stato o, meglio, è uno strumento dello Stato".

Il sindacato porta alla luce la battaglia legale di alcuni lavoratori a progetto assunti da Anas, lavoratori che, "visti i numerosi rinnovi contrattuali, l’inserimento nell’organigramma aziendale, lo svolgimento di compiti ripetitivi e condivisi con personale interno all’azienda, la subordinazione ai vari responsabili di settore, l’orario a tempo pieno, l’uso di strumenti aziendali, la postazione fissa, l’assenza di rischi, l’assenza di risultato e altro ancora, hanno ideciso in alcuni casi a impugnare i contratti ritenendoli illegittimi".

"Ebbene - denuncia la Filt Cgil calabrese - l’Anas, a scadenza contrattuale, solo ed esclusivamente a quei lavoratori che hanno intentato azioni legali contro l’azienda, non ha rinnovato i contratti nonostante i lavori non siano ad oggi completati e i progetti interamente finanziati con soldi pubblici".

La Filt afferma inoltre che "se si potesse rendere noto il numero di controversie in essere all’interno dell’Anas che il personale, già assunto a tempo indeterminato, ha contro l’azienda stessa, si scoprirebbe che il ricorso all’azione legale è più frequente di quanto si voglia far credere".

La riflessione che nasce da queste considerazioni è, a parere della Filt-Cgil, ancora più amara degli eventi stessi: "Se la politica del lavoro dell’Anas è questa e l’Anas è uno strumento dello Stato - conclude il sindacato nella nota - allora, sicuramente, le politiche del lavoro di questo Stato non funzionano perché non tutelano né il lavoro né i lavoratori o, perlomeno non tutti allo stesso modo".