(Labitalia) - "Quella dell'eurozona è un'economia basata sulle banche, dove circa tre quarti dei finanziamenti alle imprese viene dalle banche. Per questo, se in alcuni paesi non prestano a tassi ragionevoli, le conseguenze per l'economia sono gravi". E' il monito lanciato da Mario Draghi, presidente della Bce, in un intervento ad Amsterdam.. Un atteggiamento, aggiunge, "particolarmente sconcertante visto che le Pmi rappresentano circa i tre quarti dell'occupazione" dell'Eurozona.

"La via d'uscita è quella di recuperare competitività". Questa la ricetta - ribadita dal presidente della Bce - per "la maggior parte dei paesi dell'Eurozona in difficoltà che hanno sofferto di una cronica mancanza di competitività dal loro ingresso nell'unione monetaria". In alcuni casi, ha ricordato il presidente dell'Eurotower, "le spregiudicate politiche di bilancio hanno mascherato la mancanza di competitività del settore privato, nel tentativo di proteggere o persino di migliorare gli standard di vita". Per recuperare questa competitività "nel contesto di un unione monetaria - ha aggiunto Draghi - bisogna perseguire con determinazione un'ambiziosa agenda di riforme strutturali". Ma su questo fronte, ha sottolineato, "dallo scoppio della crisi sono stati fatti notevoli progressi e le misure dolorose adottate stanno iniziando a dare i loro frutti".

"Le economie dell'eurozona stanno ancora affrontando grandi sfide" ma "ci sono anche motivi per avere fiducia", ha quindi affermato il presidente della Bce, sottolineando come "la maggior parte degli elementi necessari per rimuovere le cause della crisi sono stati messi in moto". Dal canto suo, ha aggiunto, "la politica monetaria della Bce continuerà a dare il suo contributo, in linea con il suo mandato". Tutte le parti "coinvolte nell'agenda globale delle riforme devono proseguire" i loro sforzi, ha detto, dal momento che "se lo facciamo, ho fiducia nella possibilità di ridare stabilità e prosperità all'Eurozona".