La Flai Cgil di Palermo chiederà che sia il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il primo firmatario del disegno di legge di iniziativa popolare per “riattivare il lavoro” mediante il sostegno alle aziende confiscate alle mafie. La campagna di raccolta delle firme sarà presentata domani alle 9 nella sala Alessi della presidenza della Regione (Palazzo d’Orleans, 3° piano), dalla Flai, il sindacato dell’agroindustria, per sottolineare la devastante presenza delle agromafie nel territorio, dove insistono diverse aziende confiscate.
  
La proposta di legge, elaborata dalla Cgil e da un ampio arco di associazioni democratiche (Libera, Arci, Avviso pubblico, Acli, Legacoop, Sos Impresa, Centro studi Pio La Torre, Addio Pizzo, l’Associazione nazionale magistrati ecc.), si pone l’obiettivo di favorire l’emersione dalla illegalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata, che sono un bene di tutti. La campagna di raccolta delle firme è stata presentata nei giorni scorsi a Sala delle Lapidi dalla Camera del lavoro.
    
L’iniziativa di domani sarà presieduta da Nuccio Ribaudo, segretario generale della Flai di Palermo; l’introduzione sarà svolta da Dario Fazzese, componente della segreteria; il ddl sarà illustrato da Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità della Cgil di Palermo; concluderà Stefania Crogi, segretaria generale Flai. È previsto l’intervento del Presidente della Regione Crocetta. Interverranno anche il segretario della Camera del lavoro di Palermo, Maurizio Calà, il segretario generale della Flai Sicilia, Totò Tripi, l’ex magistrato del pool antimafia di Palermo, Giuseppe Di Lello, i magistrati Carlo Manzella e Gaetano Paci, Vincenzo Liarda, dell’Osservatorio sulle agromafie “Placido Rizzotto”, l’amministratore giudiziario dell’azienda Provenzano, Salvatore Nicitra, l’amministratore giudiziario dell’azienda S. Anastasia, Alessandro Scimeca, i rappresentanti sindacali aziendali Croce Caruso e Vincenzo Mogavero, il senatore Costantino Garraffa, della Commissione antimafia. Saranno presenti, infine, per uno scambio di esperienze tra regioni meridionali il segretario generale della Flai di Foggia, Daniele Calamita, e il segretario generale della Flai Puglia, Giuseppe De Leonardis.
    
Sono 1.663  le aziende confiscate in via definitiva in Italia e 80 mila i lavoratori coinvolti. "Dal 2008 a oggi, in pieno periodo di crisi, si è avuto in Italia un aumento del 65 per cento dei sequestri di aziende legate a economie illegali – dichiara il segretario della Flai, Cgil Nuccio Ribaudo –. È giusto che lo Stato si doti di uno strumento necessario di sostegno a chi s'impegna per restituire alla collettività i beni e le aziende confiscate alla mafia. Le proposte contenute nella legge d’iniziativa popolare vanno in questa direzione: perseguono l’obiettivo di costruire, attraverso le aziende confiscate alle mafie, nuova e buona occupazione. Per il riutilizzo sociale delle aziende confiscate la strada è ancora molto lunga: la maggioranza dei sequestri e delle confische non è andata a buon fine, molte aziende sono state chiuse o non sono sopravvissute a lungo".
   
Lavoro e legalità sono al centro dell’azione della Flai a Palermo e in Italia. "Chiediamo un passo avanti rispetto alla legge La Torre – conclude Ribaudo –, con degli impegni precisi per modificare la legislatura esistente, inserendo alcuni punti come gli ammortizzatori sociali per i dipendenti, l’accorciamento dei tempi tra i sequestri e le confische, l’istituzione  di un fondo di rotazione presso il ministero per sostenere i costi dell’emersione, finanziato con parte della liquidità confiscata alla criminalità".