Si è svolto ieri, presso il ministero dello Sviluppo Economico, l’incontro tra la Direzione aziendale di ArcelorMittal, le segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e i rappresentanti delle istituzioni locali di Piombino (Comune di Piombino e Provincia di Livorno) e della Regione Toscana.

“Il presidente di ArcelorMittal, Maurange – si legge in un comunicato Fiom, Fim, Uilm –, ha illustrato le difficoltà in cui versa l’azienda; difficoltà che sarebbero riconducibili alla forte contrazione del mercato delle lamiere zincate e dei preverniciati e dalla significativa importazione di prodotti dalla Cina, nonostante i dazi introdotti dall’Unione Europea. Queste condizioni hanno costretto, ha dichiarato il manager del gruppo lussemburghese, a ridurre la produzione, con la fermata del decapaggio e del laminatoio, mantenendo in esercizio una sola linea di preverniciato e una di zincatura, con conseguente riduzione, attraverso il contratto di solidarietà, della forza lavoro attiva a 217 unità, rispetto alle 540 unità effettive”.

“La Direzione aziendale – prosegue il comunicato – ha annunciato che, se non ci sarà un’inversione di tendenza, si prevede anche quest’anno, come nel 2011 (perdite per 28 milioni di euro), un risultato di bilancio negativo. A tal proposito, l’azienda auspica che l’acquisto di coils a un costo maggiormente competitivo, la riduzione delle importazioni dalla Cina, con conseguente aumento del prezzo del prodotto, sommati a interventi per la riduzione di costi di produzione, possano migliorare il conto economico della società”.

“Infine – si legge ancora nel comunicato – l’azienda ha dichiarato che il sito di Piombino continua a essere un presidio di rilevante interesse, per il gruppo ArcelorMittal, nel mercato italiano ma, nel contempo, si è resa disponibile a una cessione a fronte di una eventuale interessante offerta da parte di un credibile acquirente”.

Le organizzazioni sindacali, pur valutando positivamente la dichiarazione di non voler dismettere il sito toscano, hanno anche sottolineato l’insufficienza di tale dichiarazione e la necessità di trovare rapidamente un diverso e più solido equilibrio produttivo e occupazionale; hanno sollecitato l’azienda a non aspettare la ripresa del mercato ma di intervenire da subito, con tutti gli strumenti ad oggi disponibili, per rendere competitivo il sito di Piombino, anche adottando una diversa politica commerciale all’interno del gruppo.”

“I rappresentanti del dicastero dello Sviluppo economico – così si chiude il comunicato Fim, Fiom, Uilm – hanno dichiarato di voler seguire l’evoluzione della vertenza, sia per quanto concerne le eventuali manifestazioni di interesse per l’acquisizione dell’azienda, sia per quanto concerne le condizioni di contesto dell’area, a cominciare da possibili interventi sul costo dell’energia”.

Il Mise convocherà le parti per un incontro da tenersi entro la prima metà di dicembre.