Proseguono gli incontri tecnici sulla produttività tra imprese e sindacati. L'esecutivo si è dichiarato disponibile a detassare il salario di produttività, ma solo in presenza di un accordo tra le parti sociali, mentre si avvicina la scadenza di venerdì prossimo indicata dal premier Mario Monti che vuole presentarsi al Consiglio europeo di Bruxelles con l'accordo già firmato. Tuttavia il negoziato è ancora in salita e non è detto che entro la settimana si possa trovare la quadra su un terreno così scivoloso. 

Per le imprese le priorità restano la flessibilità dell'orario e l'inquadramento, per le organizzazioni dei lavoratori il capitolo più importante è quello di un possibile aumento dei salari, con la Cgil che spinge anche sulla certificazione della rappresentanza. 

Pesa sul negoziato la novità giunta nella Legge di stabilità che prevede uno stanziamento di 1,2 miliardi per il 2013 e 400 milioni per il 2014 per defiscalizzare gli accordi aziendali sulla prodittività. Le risorse sono infatti subordinate all'accordo tra le parti sociali, altrimenti saranno spostate in altri capitoli di spesa.

"Noi lavoriamo fino all'ultimo per trovare una soluzione, ma il governo non può scaricare sulle parti sociali un tema così importante, né fissare una data invalicabile che rischia di compromettere la qualità dell'accordo", afferma all'Unità il segretario confederale della Cgil Elena Lattuada.