Il governo italiano è orientato a presentare ricorso contro la sentenza di Bruxelles, che ha bocciato la legge 40 in materia di fecondazione. Lo annuncia oggi (29 agosto) il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a margine di un convegno. "Credo che sia forse opportuna la richiesta di un punto giurisdizionale fermo per quanto riguarda la Corte europeo dei diritti dell'uomo, e che dunque un ricorso da parte del nostro paese valga proprio a consolidare un punto di riferimento".

"Sono riuscito a dare una lettura un po' frettolosa della sentenza - ha detto il ministro - e ci stanno lavorando i miei uffici. Ci sono profili di carattere processuali che vanno attentamente monitorati - a suo avviso -, perchè è chiaro che si riferiscono non al solo caso di specie ma a tutti i casi possibili". Per questo "un ricorso potrebbe servire a un chiarimento giurisprudenziale".

E sulla sentenza oggi sono intervenuti anche i vescovi. La magistratura italiana è stata "superata" secondo il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. "Bisogna ripensarci un attimo a livello nazionale, a livello di esperti, sia per il merito sia anche per il metodo, perche' non si e' passati attraverso la magistratura italiana. Bisogna pensarci. C'e' stato un superamento della magistratura italiana, è singolare". Questa la sua opinione.
Ieri (28 agosto) la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha bocciato un articolo della legge italiana 40 sulla fecondazione assistita, dando ragione a una coppia italiana fertile ma portatrice sana di fibrosi cistica contro il divieto di accedere alla diagnosi preimpianto degli embrioni. I sette magistrati hanno condannato lo Stato italiano a pagare 15mila euro per danni morali e 2.500 per le spese legali per la violazione del diritto al rispetto per la vita privata e familiare della coppia italiana. La Corte ha rilevato l'"incoerenza del sistema legislativo italiano" che "da una parte priva i richiedenti dell'accesso alla diagnosi genetica pre impianto" e "d'altra parte li autorizza a una interruzione di gravidanza se il feto risulta afflitto da quella stessa patologia".