E' iniziata oggi (23 luglio) a Roma la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Trattativa che esclude la Fiom: il negoziato si è svolto tra Federmeccanica e gli altri sindacati (Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici e Fismic) senza le tute blu della Cgil. La Fiom ha manifestato fuori dall'incontro, che si è tenuto presso l'Auditorium della Tecnica: da stamattina presto oltre un centinaio di persone con bandiere, striscioni e sirene ha protestato contro l'esclusione.

Il tavolo separato "non è una vera trattativa, è una gara al ribasso dove chi offre meno può sedersi al tavolo". Queste le parole del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. L'esclusione del suo sindacato è "una violazione della democrazia", spiega, e non rispetta neanche "gli accordi del 28 giugno, per cui chi ha il 5% della rappresentanza ha diritto a stare nella trattativa". La Fiom "è l'organizzazione più grande per voti e iscritti", ricorda, per questo il tavolo "è illegittimo e riflette le richieste di Federmeccanica, come quella di non pagare i primi tre giorni di malattia e l'aumento degli orari di lavoro".

L'assenza della Fiom al tavolo è "un'anomalia e un problema per le relazioni sindacali nella nostra categoria". Così il presidente di Federmeccanica, Pierluigi Ceccardi, al termine della riunione. "Voglio confermare che è interesse di tutti superare questa impasse - aggiunge -. Noi intendiamo rinnovare il contratto del 15 ottobre 2009 e non un generico e non identificato contratto collettivo di categoria. Per questo avevamo chiesto alla Fiom, anche considerando il contenzioso giudiziario da essa promosso e non ancora concluso, di esplicitare in proposito una posizione chiara e non ambigua. Ciò non è avvenuto".

Nel frattempo, la Federmeccanica ha bocciato le richieste degli altri sindacati. La proposta di aumento di 150 euro mensili è "senz'altro onerosa e ingiustificata", tra le parti "c'è una differenza apprezzabile". Prossimo incontro della trattativa separata il 13 settembre.

PROTESTE IN TUTTA ITALIA. Oggi la mobilitazione della Fiom ha attraverso tutta la penisola, non solo Roma. Lo rende noto un comunicato, diffuso a fine giornata dal sindacato. A Torino, in concomitanza con lo sciopero proclamato in provincia dalla Fiom, un presidio è stato tenuto davanti alla sede della locale Unione Industriale. Una delegazione formata anche da lavoratori di alcune delle più importanti aziende del territorio (Alenia, Avio, Microtecnica, Johnson Controls) è stata ricevuta da funzionari dell'Amma. Scioperi e presidi sono stati effettuati anche nelle altre provincie del Piemonte: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.

A Milano ha avuto luogo un'iniziativa analoga a quella di Torino. Uno sciopero dalle 9:00 all'orario di mensa è stato indetto per consentire ai lavoratori di partecipare a un presidio che è stato tenuto davanti alla sede dell'Assolombarda, in via Pantano. Oggi l'iniziativa di lotta ha toccato anche numerosi stabilimenti metalmeccanici siti in altre provincie lombarde, tra cui Brianza-Monza, Como, Lecco, Pavia e Varese. Presidi davanti alle Associazioni Industriali sono stati effettuati anche a Brescia, Cremona e Mantova. In queste tre provincie gli scioperi saranno effettuati nel corso della settimana a partire da mercoledì 25 luglio. In provincia di Sondrio, fermate dal lavoro saranno effettuate nella giornata di venerdì 27.

Stesso quadro anche a Venezia, prosegue la Fiom. Alla Fincantieri di Porto Marghera il sindacato ha proclamato uno sciopero di 3 ore, dalle 8:00 alle 11:00. Gli scioperanti hanno formato un corteo che ha raggiunto la locale sede della Confindustria, dando vita a un presidio cui si sono aggiunti i lavoratori di altri stabilimenti, nonché quelli delle imprese di appalto interne alla raffineria. In particolare, 2 ore di sciopero sono state effettuate, tra gli altri, negli stabilimenti della Alcoa e della Aprilia. Iniziative di lotta anche a Verona.

Quattro ore di sciopero sono state proclamate dalla Fiom in diversi territori del Friuli-Venezia Giulia. Presidi sono stati effettuati davanti alle sedi confindustriali di Udine e Pordenone, mentre volantinaggi sono stati effettuati in provincia di Gorizia. Un'ora di sciopero con assemblee in provincia di Trieste.

Per quanto riguarda la Liguria, una manifestazione è stata effettuata a Genova, anche qui davanti alla sede di Confindustria. Otto ore di sciopero sono poi state proclamate in alcune aziende della provincia di Savona, tra cui la Trench–Schneider e la Continental di Cairo Montenotte. 

A Bologna è stata effettuata una manifestazione nel pomeriggio sotto la sede della Confindustria dell'Emilia-Romagna, sita in via Barberia. Un corteo con oltre 2mila tra lavoratrici e lavoratori, provenienti da tutti i territori della Regione ove era stato proclamato uno sciopero di 4 ore, ha attraversato le vie centrali della città.

Per quanto riguarda la Toscana, scioperi di 2 o 3 ore sono stati effettuati in diversi stabilimenti nelle provincie di Lucca e di Pisa. Un presidio sotto la locale sede di Confindustria è stato effettuato anche a Perugia. Numerose le iniziative di lotta, infine, in Sardegna e in Sicilia. Scioperi, volantinaggi e presidi hanno avuto luogo a Cagliari, Palermo, Messina, Catania e Siracusa.

Ultimo aggiornamento 18.30