Sciopero dei metalmeccanici Fiom, oggi lunedì 23 luglio, per protestare contro la decisione di Federmeccanica di accettare la richiesta di Fim e Uilm di una convocazione separata per aprire le trattative sul rinnovo del contratto nazionale. il segretario generale delle tute blu Cgil, Maurizio Landini, ha definito la scelta di Federmeccanica come "un attacco alla democrazia che non ha precedenti nel nostro paese", ricordando che è lo stesso accordo del 28 giugno, sottoscritto da Confindustria, a non prevedere la possibilità di accordi separati. "Fiat, pur essendone fuori, sta dettando la linea a Federmeccanica, che sta facendo peggio di quanto non abbia già fatto la casa automobilistica", ha aggiunto il leader della Fiom. La modalità delle agitazioni sono state decise su base territoriale e le mobilitazioni sono accompagnate da decine di sit-in di fronte alle sedi locali di Confindustria.

Arriva a stretto giro è arrivata la replica di Federmeccanica: "Non abbiamo inteso discriminare la Fiom, che questo contratto non ha firmato ma contestato duramente al punto da citare in giudizio (con scarsi risultati) aziende nostre associate". Al sindacato "abbiamo chiesto di condividere l'oggetto della trattativa, ovvero il rinnovo del Ccnl 15 ottobre 2009, al fine di rendere possibile anche la sua partecipazione al rinnovo, secondo le regole e le procedure previste dal contratto medesimo", si legge nella nota diffusa venerdì scorso dell'associazione datoriale.

Di diverso avviso la Cgil, che definisce inaccettabile la scelta di Federmeccanica. "L'accordo del 28 giugno 2011 - ricorda la confederazione di Corso d'Italia - impegna le organizzazioni sindacali e Confindustria alla certificazione degli iscritti delle singole organizzazioni e dei risultati delle elezioni delle Rsu, individuando nel 5% la soglia minima di legittimazione a negoziare. Ne consegue che la Fiom Cgil, anche in attesa della compiuta certificazione, ha piena titolarità di partecipazione al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro".