“L'Isee attuale, in vigore da ormai tredici anni, necessitava di un ridisegno complessivo perché l'evoluzione della disciplina fiscale ha prodotto l'esclusione di molti redditi dalla base di calcolo, penso a tutti i regimi sostitutivi come la cedolare affitti o i premi di produttività o, ancora, tutti i redditi esenti. Anche la componente patrimoniale andava aggiornata tenendo conto delle valorizzazioni introdotte ai fini Imu e bisognava considerare in modo più accurato le attività mobiliari. II lavoro che abbiamo fatto restituisce alle famiglie uno strumento di misurazione delle loro condizioni economiche sicuramente più accurato, credibile e controllabile”. La professoressa Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro, intervistata da Il Sole 24 Ore racconta le novità sull’Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente richiesto alle famiglie per regolarne l'accesso a prestazioni socio-assistenziali di carattere universale.

“Con l'Isee non aggiornato, oggi, sono proprio le famiglie più povere a essere penalizzate, visto che non si riesce a distinguerle dalle altre in modo accurato in relazione alla loro condizione economica – spiega la professoressa Guerra –. Oltre il 10% dei soggetti che presentano una dichiarazione Isee ha un Isee pari a zero perché non si tiene conto dei redditi esenti, perché ci sono franchigie patrimoniali elevate, perché ci sono comportamenti elusivi. Stimiamo che, per quanto riguarda i soli dati reddituali, un quarto delle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) sia sottostimato o non veritiero rispetto a quanto dichiarato al fisco. È una delle criticità dell'Isee attuale e una mendacità ancora più diffusa riguarda il patrimonio finanziario. Noi non abbiamo inserito nuove voci patrimoniali se non il patrimonio all'estero. L'investimento molto forte che abbiamo fatto è quello direndere i controlli ex ante ed ex post più efficaci”.