Ancora due cause vinte dalla Fiom contro aziende del gruppo Fiat, in questo caso Tea e Cnh, che dal 1° gennaio si rifiutavano di trattenere le quote sindacali dei lavoratori iscritti alla Fiom. Le aziende hanno messo in atto una “pratica illegittima e antisindacale”, il giudice ha pertanto ordinato alle aziende di provvedere al versamento delle quote. Si tratta della quarta sentenza, a Torino, che su questo dà ragione alla Fiom. Ne dà notizia Il Manifesto, che riporyta anche la dichiarazione di Giorgio Airaudo, segretario nazionale responsabile del settore auto, secondo cui “la Fiat ha messo in campo un vero e proprio tentativo di contrasto alla possibilità che i lavoratori scelgano liberamente il sindacato cui iscriversi. Queste sentenze sul pagamento delle quote sindacali attraverso la cessione di credito, che stiamo vincendo quasi ovunque, restituiscono ai lavoratori del Gruppo Fiat il diritto di libera iscrizione al sindacato”. L'avvocato Elena Poli spiega anche che “questa sentenza respinge l'eccezione Fiat secondo cui, qualora avesse dovuto versare le quote, avrebbe potuto chiedere alla Fiom la restituzione dei costi in più rispetto al pagamento ordinario”.