A causa della carenza di personale i musei del polo museale di Roma (Galleria Borghese, Palazzo Barberini, Castel Sant’angelo, Galleria Spada, Galleria Corsini e Palazzo Venezia) rimarranno chiusi nei giorni festivi a partire dal mese di giugno. Il blocco del turn over, cioè dei pensionati che non vengono sostituiti con nuove assunzioni, ha ridotto gli organici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ormai al lumicino, ciò produce un grave danno economico e di immagine alla città di Roma nel periodo di maggiore affluenza di turisti.

Le lavoratrici e i lavoratori ormai sono così pochi – afferma Ugo Gallo della Cgil di Roma centro – che possono garantire solo la sicurezza del museo chiuso, ma assolutamente insufficienti per aprire il museo, ma anche a museo chiuso coprono solo il numero minimo necessario e non riescono nemmeno a garantirsi il diritto delle ferie. L’area archeologica romana (Colosseo, Foro Romano ecc..) vive gli stessi problemi dei musei
In queste condizioni sarebbe indispensabile una cabina di regia al Dipartimento della Funzione Pubblica per avviare un dialogo tra le amministrazioni, mettendo insieme le diverse esigenze, altrimenti rischierebbero di essere tecnici autoreferenti,  soprattutto nel periodo in cui si parla tanto di spending rewiew.

Ad esempio: il ministero della Difesa dichiara
10.000 esuberi nei prossimi anni tra il personale civile: non si potrebbe far transitare questo personale al ministero del Beni Culturali? Sarebbe un modo intelligente per coniugare occupazione, offerta culturale ed economia per la città e per le casse dello Stato". 

Questa operazione, inoltre, sarebbe a costo zero, perché l’ente pagatore è lo stesso: il ministero dell’Economia. Da notare che questa operazione ha un precedente nel 2000, sempre a seguito di riorganizzazione del ministero della Difesa. 100 lavoratrici e lavoratori sono passati dalla Difesa ai Beni Culturali. "Bisogna smetterla con le ubriacature ideologiche – continua Gallo – e guardare invece il merito delle questioni: programmare una politica del personale del Comparto Ministeri, andare a vedere le professionalità che servono senza far morire quel grande patrimonio di cultura che possiamo vantare. Ci spiace fare un’altra previsione, in assenza di politiche del personale i prossimi a dissolversi saranno gli Archivi di Stato, cioè i luoghi in cui è conservata la memoria storica del Paese".