Sabato 26 maggio, a Bologna, centinaia di imprenditori di tutta l'Emilia Romagna saranno insieme al Palazzo dei Congressi per testimoniare lo stato di sofferenza in cui si trovano le loro aziende, duramente colpite dalla crisi, e per chiedere urgenti e concreti provvedimenti di aiuto. A questo stato di grave crisi, si sono aggiunte le drammatiche conseguenze del sisma di domenica scorsa, che sta mettendo in ginocchio migliaia di imprese. "Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione che migliaia di aziende artigiane e piccole imprese della nostra regione stanno vivendo e chiedere ad istituzioni, forze politiche, mondo bancario, di mettere in campo interventi immediati e politiche in grado di dare respiro alle imprese e rilanciare produttività e lavoro". Questo, l’obiettivo della manifestazione che si terrà sabato al Palazzo dei Congressi di Bologna. “Prendiamo atto dei decreti – dicono i presidenti di Cna e Confartigianato Emilia Romagna, Paolo Govoni e Marco Granelli –, che, anche grazie alla pressione delle nostre associazioni, il governo ha varato per il recupero dei crediti che le imprese vantano dalla pubblica amministrazione. Ma occorre andare oltre”.

Assai precise le richieste che verranno presentate. "A livello europeo – rivendicano Govoni e Granelli –, si chiede un piano per l’alleggerimento del rigore fiscale, con la ridefinizione del “Fiscal compact” e un patto per l’anticipazione dei grandi investimenti infrastrutturali europei, così come un piano di consolidamento e gestione del debito pubblico anche attraverso l’emissione di eurobond per frenare la speculazione finanziaria". "A livello nazionale – secondo Cna e Confartigianato –, serve una modifica dei criteri del patto di stabilità, che consenta una maggiore flessibilità ai territori virtuosi; un grande piano di riduzione dei costi di funzionamento della pubblica amministrazione; un rafforzamento delle politiche contro la disoccupazione e per la occupabilità; un grande piano per il rilancio del settore costruzioni e per lo sviluppo del settore turismo; un piano per la qualificazione del sistema imprenditoriale in grado di garantire il rispetto dei tempi di pagamento, anche da parte della committenza privata, e un piano integrato per il sostegno al sistema dei confidi. Inoltre, si rende necessaria una moderazione sanzionatoria che traduca in specifiche modalità per le micro e piccole imprese, l’applicazione di strumenti come il concordato fiscale creditizio, accompagnandolo con interventi a sostegno degli imprenditori in crisi. Infine, va implementato il fondo antiusura dei confidi e applicata la rete di protezione sociale delle istituzioni e delle associazioni per garantire un sostegno straordinario agli imprenditori in gravi difficoltà economiche e psicologiche".

Alla Regione e alle istituzioni locali, Cna e Confartigianato chiedono un deciso cambio di passo a favore di artigiani e piccola impresa, che rappresentano il 98 per cento del tessuto imprenditoriale emiliano-romagnolo. “Dalla Regione – spiegano Govoni e Granelli – ci attendiamo provvedimenti legislativi a misura dell’artigianato e della piccola impresa, che prevedano maggiori stanziamenti, nonché più risorse per Unifidi, che sta sostenendo in Emilia Romagna migliaia di aziende, che altrimenti non otterrebbero il credito per andare avanti; un alleggerimento del fisco locale che grava in modo crescente sulle imprese; un’ulteriore accelerazione degli interventi volti a snellire e semplificare la burocrazia. Occorre altresì procedere sulla strada della razionalizzazione e del riordino istituzionale a livello locale, accelerando i processi troppo lunghi delle Unioni dei Comuni e, infine, scelte definitive e coerenti con gli interessi del territorio".