“Un ‘consiglio’, ovviamente richiesto, Giuliano Amato è chiamato a darlo al presidente del Consiglio anche su come contenere i costi dell'attività sindacale”. Lo afferma un “retroscena” su Il Messaggero a firma Marco Conti. “Il governo intende contenere una spesa indiretta dell'attività sindacale che va sotto il nome di distacchi e di permessi. Secondo calcoli relativi al 2009, i distacchi nel pubblico impiego, interamente a carico dello Stato ammontano a 3.079 unità con un costo per la collettività stimato sui 120 milioni di euro annui, di cui un terzo soltanto nel comparto scuola e università. L'attuale situazione è già frutto di una drastica riduzione effettuata con decreto nel 2008 dal ministro Renato Brunetta che ha portato a ulteriori riduzioni (circa 700 unità), lo scorso anno”.

“Un’ulteriore restrizione ai distacchi sindacali – scrive ancora Conti – potrebbe riproporre di attualità la legge sulla rappresentanza sindacale. Tra ‘i suggerimenti’ che l'ex ministro ed ex presidente del Consiglio darà a Monti potrebbe quindi ritrovare fiato proprio un ddl che sia in grado di quantificare la consistenza delle molteplici
sigle sindacali. Vista la delicatezza della materia, che si intreccia a quella che riguarda il finanziamento ai partiti, e l'urgenza di reperire rapidamente ulteriori risorse, è possibile che il governo decida di intervenire con decreto obbligando anche i sindacati a presentare bilanci che tengano conto anche delle attività dei patronati e dei Caf”.