“Le misure di risanamento adottate dall'Italia sono ‘serie’ e vanno nella ‘direzione giusta’ ma ‘non bastano a pareggiare il bilancio entro il 2013’ perché deficit e debito crescono mentre ciò che manca ‘è la crescita’: è il giudizio del Fondo monetario internazionale” riportato da Maurizio Molinari su La Stampa. Per l'Italia l’Fmi prevede una ripresa assai precaria nel prossimo anno: nel quarto trimestre del 2013 il pil crescerà dello 0,7 contro l'arretramento del 2 di quest'anno. Difficile in tale prospettiva una riduzione della disoccupazione che nel 2012 sarà del 9,5 per cento arrivando al 9,7 nel 2013 ovvero i dati peggiori nell'Eurozona subito dopo quelli della Spagna. Roma mancherà gli obiettivi di bilancio nel 2012 e 2013 a causa dell'aumento del debito e nonostante le misure di austerità con la conseguenza che il pareggio di bilancio viene rinviato al 2017. In particolare il decifit sarà quest'anno del 2,4 per cento, ben oltre il previsto 1,6, e il debito pubblico arriverà a toccare il 123,4 del pil, rispetto al 120,1 del 2011, e il 123,5 nel 2013, confermandosi il più alto dell'Eurozona dopo quello della Grecia.

“Troppo pessimismo - è stato il commento del direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni (riportato da Il Messaggero) - Contraddetto tra l'altro dalle stime della Commissione Europea e da quelle della Bee». Secondo Saccomanni “grazie alla riduzioni delle tensioni sugli spread siamo a metà strada tra le due ipotesi di calo del Pil 2012 fra l'1,2% e l' 1,5% avanzate dalla Banca d'Italia qualche mese fa”. Da Francoforte gli ha fatto eco il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco: “La ripresa italiana può avvenire già dalla fine di quest'anno - ha detto - a condizione che il quadro internazionale migliori e i tassi di interesse sul debito si stabilizzino”.