Nessuna buona notizia, come per altro temuto dalle organizzazioni sindacali, al tavolo palermitano della vertenza Fs/Servirail. Assente il responsabile delle risorse umane di Fs, il compito di rappresentare l’azienda è stato demandato a un dirigente regionale, “che fino a oggi non aveva mai preso parte alla trattativa e con scarsa se non nulla autonomia decisionale”, osserva il segretario generale della Filt Cgil di Messina Pino Foti. Che prosegue: “Il dirigente ha subito evidenziato come l’unico risultato certo a oggi è il ripristino di un treno a lunga percorrenza per Milano, realizzato però sopprimendo uno dei tre per Roma. Nessuna possibilità poi per un eventuale riassorbimento del personale ex Servirail per il quale Fs è tornata a indicare la strada della ricollocazione nell’indotto dei servizi di pulimento”.

Forte l’irritazione dei sindacati che hanno chiesto il trasferimento della vertenza al livello nazionale. “Solo da un tavolo nazionale potrebbero nascere condizioni per ripristino dei treni a lunga percorrenza. Non si comprende infatti come mai, pur essendo Fs azienda a totale capitale pubblico, continui a muoversi su logiche strettamente commerciali e non politiche – osserva il dirigente della Cgil –. Spetta al governo oggi stabilire un’inversione di rotta sulle scelte di dismissione di Fs in Sicilia e nel Mezzogiorno”.

Anche l’assessore Russo, che sin dall’inizio della mattinata aveva evidenziato l’esigenza di un ripristino dei treni sostanziale e non di facciata, ha inviato una nota formale a Fs per ribadire l’esigenza dell’apertura di un tavolo nazionale e contestualmente ha scritto al presidente della Regione Lombardo chiedendo l’adozione di misure urgenti a sostegno del reddito dei lavoratori coinvolti nella soppressione dei treni.

“Con l’incontro odierno, Fs, come nel gioco dell’Oca, ci ha riportato alla casella di partenza dicendo che per la Sicilia non c’è nulla – conclude Foti –. Oggi più che mai appare chiaro come i politici che ci rappresentano non hanno alcun peso decisionale, ma si limitano a far filtrare indiscrezioni e notiziole. I lavoratori Servirail, delle vertenze collegate e più in generale i siciliani, hanno invece bisogno che questa vertenza diventi nazionale, la vertenza di una regione che non può essere lasciata senza treni, scollegata e arretrata rispetto al resto del paese”.