Gli stage devono comunque essere retribuiti, avere reali contenuti formativi e non camuffare in nessun caso lavoro subordinato”. Lo dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, in relazione al riferimento agli stage, fatto durante una trasmissione televisiva, dal ministro Elsa Fornero, che ha detto che li limiterebbe al periodo antecedente la laurea (dopodichè si tratterebbe di lavoro), senza entrare nel merito di una regolamentazione.

Invece, la regolamentazione degli stage viene proposta dai giovani della Cgil Sicilia, con un disegno di legge di iniziativa popolare, che proprio oggi, 19 marzo, ha superato il primo step, quello della convalida delle firme raccolte, 10.906. L’iter prevede adesso un via libera sulla legittimità di contenuto, dopodichè il testo passerà nelle mani del presidente dell’Ars, che entro 30 giorni dovrà esprimere un giudizio di conformita’. Potrà così iniziare il percorso parlamentare per l’approvazione della legge.

Che il lavoro, come ha detto la Fornero, vada retribuito – rileva Maggio – non ci sono dubbi: piuttosto il Governo dovrebbe fare chiarezza  sul numero esorbitante di contratti flessibili, facendo qualcosa di concreto contro la precarietà. Consideriamo la nostra proposta sugli stage decisamente avanzata: il problema non è se avvengano prima o dopo la laurea, ma piuttosto che non celino truffe per usufruire di manodopera a basso costo, che siano quindi retribuiti, abbiano contenuti formativi chiari, avvengano nel pieno rispetto dei diritti degli stagisti, avviino iter che possano condurre all’assunzione a tempo indeterminato, che chiediamo venga incentivata”.

Sul lavoro post laurea, la segretaria regionale della Cgil dice che “dal governo, piuttosto che ovvietà, come l’affermazione che il lavoro vada retribuito, ci aspettiamo azioni concrete a favore dei giovani, invece che riforme come quella delle pensioni che guardano a tutt’altro. Gli stage sono una piccola parte di un problema più complessivo, che in Sicilia la Cgil sta tentando di affrontare con un progetto di regolamentazione, puntando a restituire a questo strumento la sua funzione. La questione dei giovani va però affrontata dal governo nel suo complesso, in termini di opportunità di offerte di lavoro, di lotta alla precarietà, argomenti su cui, al momento, si è visto ben poco”.