“Non c’è sviluppo senza legalità, non c’è democrazia senza partecipazione”. Questo lo slogan che accompagnerà il 14 marzo l’inaugurazione della nuova Camera del lavoro di Cagnano Varano – Puglia garganica – intitolata a Peppino Impastato.

“Si tratta di un momento importante del progetto di reinsediamento nel territorio varato da qualche anno dalla confederazione – spiega la locale Cgil –. E, insieme, di un atto dal forte valore simbolico”. La sede infatti, intitolata come accennato sopra a Peppino Impastato, ucciso per mano mafiosa nella sua Sicilia nel ’78, a soli trent’anni, verrà aperta in un territorio, il Gargano, dove la presenza della criminalità organizzata è purtroppo assai solida. “Vogliamo fare della Camera del lavoro un presidio e un laboratorio per la legalità”, afferma perciò la Cgil.

Il nuovo spazio, fatto importante, non sarà solo Camera del lavoro ma anche Casa del popolo. Un nome antico per venire incontro all’esigenza diffusa – avvertita soprattutto nei piccoli centri – di recuperare luoghi aperti alla partecipazione democratica e civile. Così, al tradizionale ruolo di rappresentanza sindacale e assistenza proprio della Cgil, si affiancherà nei locali della Cdl quello di un organismo "che sarà anche operatore culturale, sociale, mutualistico, ricreativo”.

Durante l’iniziativa, in nome della comune lotta alle mafie e allo sfruttamento che colpisce soprattutto il lavoro agricolo, sarà sancito un gemellaggio politico tra la Flai di Capitanata e la Flai di Palermo. Saranno perciò presenti, con Stefania Crogi, segretaria generale della Flai Cgil, Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Flai Puglia, Mara De Felici, segretaria generale della Cgil Capitanata, e il segretario generale della Flai provinciale, Daniele Calamita, anche i massimi dirigenti della Federazione dei lavoratori dell’agroindustria di Sicilia, Giovanni Tripi, e di quella di Palermo, Onofrio Ribaudo.