Mentre prosegue il confronto tra governo e Conferenza delle Regioni sul nuovo Patto per la salute, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Vera Lamonica, Pietro Cerrito e Carlo Fiordaliso, hanno sollecitato la convocazione di un incontro al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e al ministro della Salute Renato Balduzzi. I sindacati confederali ritengono che la definizione del nuovo Patto per la salute debba essere l’occasione per investire nel nostro Servizio sanitario nazionale, duramente colpito dalle ultime manovre finanziarie, come strumento di equità sociale e fattore di crescita, elementi indispensabili anche per affrontare la difficile crisi che investe l’Italia.

Il Patto, sostengono Cgil, Cisl e Uil, deve selezionare alcune priorità, indispensabili per riqualificare i servizi e la spesa sanitaria. Si tratta di scegliere come sostenere in modo mirato i processi di riorganizzazione e di riconversione dei servizi: assistenza distrettuale, cure primarie, integrazione socio sanitaria, non autosufficienza, come alternative forti e visibili al solo ricovero ospedaliero (e per ridurre gli stessi gravi disagi nei servizi di pronto soccorso riscontrati con tanto clamore anche in questi giorni). L’obiettivo è quello di garantire ai cittadini, in tutto il territorio nazionale, i Livelli essenziali di assistenza: condizione che per i sindacati deve pesare quanto quella dell’equilibrio di bilancio.

“Questo – osservano Lamonica, Cerrito e Fiordaliso – può aprire una nuova fase per le Regioni impegnate nei piani di rientro, passando dalle logiche dei tagli lineari, dell’inasprimento fiscale e della compartecipazione alla riconversione dell’offerta dei servizi, e quindi della spesa inappropriata, causa principale dei disavanzi sanitari”. Per affrontare questo impegnativo appuntamento, i segretari di Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che serve la partecipazione dei principali attori istituzionali e sociali, “responsabilità che anche il sindacato confederale intende mettere a disposizione”.