“Il ministro Profumo ci rassicura su un imminente decreto sugli scatti 2011. Il Tesoro nicchia sui reali risparmi. Ma i lavoratori della scuola sono stufi di aspettare”. Così Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, che esprime tutto il suo disappunto in merito al silenzio di parte governativa che circonda l’erogazione degli scatti di anzianità del personale della scuola: “Siamo già al mese di febbraio del 2012 – sottolinea il sindacalista –, ma la certificazione delle risorse per garantire lo scatto durante l’anno 2011 non prende sostanza”.

In due recenti incontri con il titolare del ministero dell’Istruzione, i sindacati di categoria hanno sollecitato la certificazione dei risparmi, finora oggetto di un estenuante rimpallo di responsabilità tra Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze) e Miur (ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). “In entrambe le occasioni – spiega ancora Pantaleo – il ministro ha parlato di un’imminente certificazione delle economie, che invece ritarda. A questo punto, abbiamo urgenza di conoscere l’esito di questa verifica e i tempi di emanazione del relativo decreto interministeriale. Si tratta di un provvedimento necessario per corrispondere agli aventi diritto la retribuzione della nuova posizione stipendiale e gli arretrati maturati”.

Nella scuola, come del resto negli altri settori della conoscenza e della pubblica amministrazione, c’è una vera emergenza salariale dovuta al mancato rinnovo del contratto di lavoro, aggravata dai tagli agli organici e ai finanziamenti, che rendono insostenibili i carichi di lavoro dei docenti e del personale Ata e a cui si aggiunge l’accanimento dell’allungamento dell’età pensionabile. “Il blocco degli scatti nella scuola è un fatto che reclama giustizia – conclude Pantaleo –. Questo chiedono i lavoratori, questo chiede la Flc. In mancanza di risposte convincenti da parte della politica, apriremo subito una vasta campagna vertenziale per dare consistenza alla protesta e all’indignazione di centinaia di migliaia di docenti e Ata, che garantiscono il funzionamento della scuola pubblica”.