Sfruttati, malpagati, e con prospettive di inserimento nell'organico aziendale prossime allo zero. E' questo il profilo tipo dei giovani statisti: ragazzi che spesso, nonostante una laurea nel cassetto, vengono impiegati per più o meno lunghi periodi di tempo dalle aziende, dove svolgono lavori, anche umili, alle dirette dipendenze dei datori di lavoro, per poi essere messi alla porta senza nessuna possibilità di immaginare un futuro più solido. Proprio contro il malcostume degli "stage truffa", questa mattina la Cgil ha organizzato a Palermo un flash mob di fronte alla libreria Feltrinelli. I ragazzi hanno inscenato una tipica scena vissuta da tanti di loro nei rispettivi luoghi dove prestano il servizio di stage, portando il caffè al capoufficio, salvo poi gettare via il bicchiere, e firmare la petizione contro lo "stage truffa".

Accanto ai ragazzi, la segretaria generale della Cgil siciliana Mariella Maggio, che spiega: "Questi stage spengono le speranze di tanti giovani, perché si prolungano per tanto tempo, non aiutano dal punto di vista professionale, e soprattutto pochissimi di loro, solo il 7%, vengono inseriti strutturalmente nelle imprese o negli enti dove fanno lo stage. Quello che chiediamo con la nostra protesta è che le risorse che non vengono spese in maniera qualificata, non vengano perse nei rivoli del clientelismo. Ma siano finalizzate, come espresso dalla proposta di legge di iniziativa popolare che presentiamo, per permettere ai giovani di professionalizzarsi davvero, con la possibilità domani di essere assunti a tempo indeterminato".