“Ho letto con viva sorpresa le dichiarazioni rilasciate oggi (19 gennaio), ad alcune agenzie di stampa, da dirigenti sindacali della Cisl e della Uil in merito all’assemblea che si è svolta in mattinata allo stabilimento del gruppo Scm sito a Villa Verucchio, in provincia di Rimini. A partire da oggi, erano state indette le assemblee in diversi stabilimenti del gruppo per illustrare ai lavoratori i contenuti dell’accordo unitario raggiunto con l’azienda, in sede ministeriale, il 14 gennaio scorso”. Lo dichiara Gianni Scaltriti, segretario generale della Fiom Cgil dell’Emilia Romagna e coordinatore nazionale del gruppo Scm, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Dopo una prima assemblea svoltasi, nelle prime ore del mattino, allo stabilimento di Pesaro – prosegue -, quando, assieme a dirigenti di Fim Cisl e Uilm Uil, ci siamo presentati allo stabilimento di Villa Verucchio, i lavoratori hanno abbandonato la sala dell’assemblea invitando i dirigenti della Fiom a tenerla in cortile. Ciò perché questi stessi lavoratori non volevano ascoltare gli interventi dei dirigenti di Fim e Uilm cui viene imputato, non solo di appartenere a organizzazioni che hanno firmato l’accordo separato per il Contratto nazionale del 15 ottobre 2009, ma anche di aver firmato - il 4 gennaio, durante le ferie invernali, e quindi a fabbriche chiuse - un accordo separato relativo al solo stabilimento di Thiene (Vicenza)”.

“Nonostante quanto dichiarato da un dirigente della Uilm, i lavoratori di Villa Verucchio, iscritti o meno alla Fiom, non hanno impedito a nessuno di parlare nella sala mensa della fabbrica. Semplicemente, si sono rifiutati di ascoltare dirigenti di organizzazioni che credono di potersi arrogare il diritto di sottoporre o meno il proprio operato al giudizio dei lavoratori a seconda delle convenienze politiche definite a proprio insindacabile - è il caso di dirlo - giudizio. Preciso inoltre che è privo di qualsiasi fondamento quanto dichiarato dalla Fim, ovvero che un suo dirigente sarebbe stato cacciato via dal perimetro aziendale”

“A Enrico Azzaro, della Uilm – continua Scaltriti -, rispondo che la giornata buia nel gruppo Scm è stata vissuta quando la sua organizzazione ha firmato l’accordo separato del 4 gennaio. Per parte mia, aggiungo che le lavoratrici e i lavoratori non sono pacchi che la Fiom possa spostare a suo piacimento da una stanza all’altra, ma donne e uomini adulti che hanno diritto di decidere chi ascoltare o non ascoltare all’interno della propria azienda. Ad altri dirigenti sindacali della Cisl – infine -, invece, non rispondo niente, perché la gravità e la gratuità delle loro affermazioni insultanti nei nostri confronti non meritano alcuna risposta”.