“Diamo grandissima importanza all’incontro convocato con il governo previsto per domani (10 dicembre). Esso dovrà dare risposte chiare e concrete alla crisi della cantieristica navale”. A dirlo in una nota è il segretario nazionale della Fiom Cgil, Giorgio Cremaschi.

I lavoratori del settore scendono in piazza e manifestano a Roma, prosegue il sindacalista, “perché rischiano di pagare prezzi pensantissimi per la crisi. Proprio ora che Confindustria e governo annunciano la fine della crisi, nel settore della cantieristica navale dilaga la cassa integrazione, mentre i programmi produttivi esistenti rischiano di presentare un quadro ancora peggiore per l’anno prossimo e per quello successivo. In tutti i paesi europei - sottolinea Cremaschi - c’è un gigantesco intervento pubblico a sostegno della cantieristica, considerata giustamente un punto di eccellenza del sistema industriale. La cantieristica italiana è ai vertici di questa eccellenza, ma oggi rischia un grave arretramento produttivo e occupazionale perché non riesce a far fronte alla fase più pesante della caduta degli ordini. Per questo - aggiunge il segretario Fiom - anche da noi è indispensabile un forte intervento pubblico, sia in termini di domanda che di finanziamento degli investimenti, che permetta alla cantieristica navale di superare il vuoto produttivo dei prossimi due anni. Senza questo intervento, c’è il rischio che un settore strategico per il nostro paese venga pesantemente ridimensionato”.

In occasione dell’incontro di domani
con il ministro dello Sviluppo economico, Scajola, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil hanno dichiarato uno sciopero nazionale di 8 ore di tutti i lavoratori metalmeccanici della cantieristica navale pubblica e privata. Si svolgerà a Roma, a partire dalle ore 10, una manifestazione nazionale che muoverà da piazza della Repubblica, e sarà diretta a piazza Barberini.