Un centinaio di migranti respinti a luglio dall'Italia avrebbero "chiesto asilo una volta arrivati in Libia". Alcuni di loro, inoltre, avrebbero raccontato che le autorità italiane a bordo delle motovedette "non avrebbero chiesto la nazionalità delle persone né le motivazioni che le hanno spinte a fuggire dai propri paesi".

E' quanto sottolinea l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) alla luce della lettera inviata dall'Italia alla commissione europea sulla politica dei respingimenti applicata dal nostro paese. Le informazioni sarebbero frutto di testimonianze dirette raccolte in Libia.

L'agenzia dell'Onu aggiunge che "va anche tenuto presente che gran parte dei respinti in agosto erano di nazionalità eritrea e somala e, quindi, normalmente bisognosi di protezione".