L'approvazione definitiva del ddl sicurezza "porterà molti dolori e povertà". Lo dichiara monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti. "Anche se si aspettava questa approvazione - spiega - non posso non essere triste e dispiaciuto, con preoccupazioni per la prospettiva che ci si apre dinanzi e a mio avviso porterà molti dolori e difficoltà per persone che, già per il fatto di essere irregolari, si trovano in una situazione di precarietà".

In materia di immigrazione l'autorità dello Stato
è vincolata 'dalla ratifica dei trattati internazionali e dal rispetto di due principi etici: la tutela della dignità della persona'. Questo aveva scritto il presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli intineranti, monsignor Antonio Maria Vegliò, nell'editoriale della rivista gesuita "Aggiornamenti sociali".

"I diritti umani fondamentali - si legge -, garanti della dignità della persona, devono essere pienamente assicurati. Analogamente va detto per i doveri, che tutti devono assumersi per garantire la reciproca sicurezza, lo sviluppo e la pace'. Sul fenomeno migratorio c'è una questione di fondo: 'Si tratta di un'invasione dalla quale bisogna difendersi? - si era chiesto - Oppure i poveri hanno il diritto, appunto perchè poveri, di bussare alle porte delle società benestanti?'.

"Il provincialismo - a suo giudizio - blocca la speranza, perchè marcia contro la storia. Il fenomeno migratorio sta producendo nuove schiavitù nelle società opulente, spesso senza valori'. La strada da seguire è invece la formazione dei giovani, soprattutto su temi come  "la democrazia, i diritti umani, la pace, l'ambiente, la cooperazione e la comprensione internazionale, la lotta alla povertà, il dialogo interreligioso e tutte le questioni connesse allo sviluppo sostenibile'. La differenza diventa ricchezza, aveva concluso, 'purchè ci si liberi della categoria del  'nemico', che demonizza e criminalizza il forestiero'.