Nel quarto trimestre di quest’anno il pil italiano scenderà dello 0,8 per cento, l’attività industriale subirà una riduzione del 4,2 per cento. È prevede il Centro studi di Confindustria, che ribadisce come le cifre diffuse oggi dall’Istat sull’economia italiana certifichino “ufficialmente l’entrata in recessione, così come ampiamente annunciato”. Una recessione selettiva, secondo l’analisi degli esperti di Viale dell’Astronomia: “Sorprende positivamente la sostanziale tenuta dei consumi nonostante il rapido aumento dei prezzi”, mentre “si accentua il calo degli investimenti, in particolare in macchine e attrezzature, in presa diretta con il ciclo manifatturiero, ma anche nelle costruzioni”. In forte sofferenza anche l’export, “penalizzato dalla debolezza della domanda globale”.

Quanto alla produzione industriale, già a novembre si è accentuato il calo registrato dall’Istat a ottobre, con un crollo rispetto a novembre 2007 dell’11,4 per cento (dato grezzo). Nel quarto trimestre, secondo le stime del Csc, il calo dovrebbe essere del 4,2 per cento, più forte rispetto alla caduta registrata nel terzo trimestre (-2,2 per cento). La diminuzione della produzione industriale, conclude il Centro studi, è tuttavia comune alle maggiori nazioni industriali: -4,4 per cento in Francia e -5,4 in Germania nel bimestre settembre-ottobre, contro il -3,8 in Italia.