Attività della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati
Nelle giornate di martedì 21 e giovedì 23 ottobre, il Comitato dei nove (l’organo ristretto incaricato di rappresentare la Commissione nel corso della discussione in Aula) ha proseguito l’esame degli emendamenti riferiti al disegno di legge 1441-quater/A, recante delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro. Ricordiamo che nel corso della settimana, l’Assemblea, impegnata nella votazione del disegno di legge di conversione del decreto legge n. 134 del 2008, sulla ristrutturazione di grandi imprese in crisi (decreto Alitalia), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia, non ha portato a termine la discussione sul disegno di legge n. 1441-quater/A.

Ha altresì proseguito i suoi lavori, nella giornata di martedì 21 ottobre, il Comitato ristretto costituito in seno alla Commissione per l’esame dei disegni di legge C. 82 Stucchi, C. 322 Barbieri, C. 331 Schirru, C. 380 Volontè, C. 527 Osvaldo Napoli, C. 870 Ciocchetti, C. 916 Marinello, C. 1279 Grimoldi, recanti disposizioni in favore di lavoratori con familiari gravemente disabili.

Ė stato rinviato ad altra seduta il seguito dell’esame dei progetti di risoluzione 7-00041 (Damiano): Attuazione della normativa vigente sulla stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in relazione ad attività in bound e out bound nei call center; 7-00043 (Delfino): Stabilizzazione dei precari nei call center e 7-00044 (Cazzola): Puntuale applicazione della legge n. 30 del 2003 in relazione ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.

Nella seduta di giovedì 23 ottobre sono state svolte interrogazioni:5-00051 Lehner: Appalti dell'INPDAP per soggiorni di studio per i figli degli iscritti.; 5-00196 Benamati: Crisi occupazionale presso la Cartiera del Maglio di Sasso Marconi.

Nella seduta pomeridiana, l’attività ispettiva della Commissione è proseguita con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (il cosiddetto question time, ovvero interrogazioni svolte con un procedimento particolarmente accelerato, alle quali dovrebbero rispondere il Presidente del Consiglio o il vice Presidente ovvero il Ministro competente, con la trasmissione della seduta sul circuito televisivo interno): tra le interrogazioni svolte (5-00491 Paladini: Situazione occupazionale dei lavoratori di Ansaldo T&D a seguito della cessione al gruppo Tili; 5-00488 Damiano ed altri: Regime fiscale e contributivo dei medici specializzandi; 5-00490 Foti ed altri: Salvaguardia dell'occupazione presso lo stabilimento Bosch di Bari; 5-00492 Delfino: Possibilità di estendere la detassazione del lavoro straordinario al pubblico impiego), si segnala in particolare l’ultima, per la rilevanza della materia trattata.

Nella risposta all’interrogazione dell’on. Delfino, il sottosegretario Viespoli ha ricordato che le disposizioni recentemente introdotte dispongono una tassazione agevolata, relativamente al secondo semestre 2008, delle somme erogate a livello aziendale a titolo di straordinario ed alle remunerazioni correlate ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa, e hanno, come è noto, natura sperimentale. La loro applicazione, infatti, è limitata al periodo 1o luglio-31 dicembre 2008 ed è relativa unicamente ai dipendenti del settore privato. La stabilizzazione del beneficio è subordinata alla verifica tra parti istituzionali e sindacali che dovrebbe avere luogo trenta giorni prima del termine della sperimentazione: in proposito il sottosegretario ha ribadito che il Governo guarda con estremo interesse al processo di riforma del sistema di relazioni industriali avviato dalle parti sociali nell'auspicio che esso possa interessare anche il settore pubblico. Ogni valutazione sulla detassazione degli straordinari e dei premi di produttività è dunque rinviata all'esito della predetta verifica nonché della negoziazione in atto del modello contrattuale.

Nella replica, l’on. Delfino (UdC) si è dichiarato insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, dalla quale a suo avviso non emergono le intenzioni del Governo circa l'eventualità di estendere al settore del pubblico impiego la misura della detassazione degli straordinari, applicata allo stato attuale esclusivamente nel settore privato. Dalla risposta del sottosegretario e dagli ultimi provvedimenti adottati dal Governo nell'ambito della manovra di finanza pubblica, si desume, secondo l’on. Delfino, un orientamento negativo su tale argomento, tale da suscitare forti preoccupazioni, dato che il Governo, con tale misura, ha operato un'ingiusta discriminazione tra lavoratori privati e pubblici dipendenti.

Nella stessa seduta di giovedì è proseguita l’indagine conoscitiva sull'assetto delle relazioni industriali e sulle prospettive di riforma della contrattazione collettiva, con l’audizione di Susanna CAMUSSO, segretaria confederale della CGIL, e di una delegazione dell’UGL guidata dalla segretaria confederale Renata POLVERINI.


Attività della Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato
Nella seduta di mercoledì 22 ottobre la Commissione ha avviato l’esame congiunto di una serie di disegni di legge di iniziativa parlamentare (n. 62, Tomassini; n. 434, Costa; n. 453, Pedica, n. 856, Mongiello ed altri) in materia di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dalla persecuzione psicologica (mobbing). Nell’illustrare le proposte, la relatrice sen. Ghedini (PD) si è soffermata preliminarmente sugli studi pioneristici riguardanti tale tema, avviati in Svezia negli anni ’80 dalle ricerche dello psicologo Leymann, e sulla risoluzione adottata nel 2001 dal Parlamento Europeo, con la quale gli Stati membri erano esortati a rivedere e, se del caso, a completare la legislazione vigente sotto il profilo della lotta contro il mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro, nonché a verificare ed uniformare la definizione della fattispecie del mobbing. Ha altresì ricordato gli studi effettuati nel 2003 dall'OMS - anche in collaborazione con l’ISPESL - e dall'ILO, volti a definire il fenomeno ed a suggerire misure per la prevenzione ed il contrasto, nonché alcune recenti inziative assunte a livello comunitario dalle parti sociali e, per l’Italia, l’istituzione, nel 2001, da parte dell’INAIL, di un Comitato scientifico su malattie psichiche e psicosomatiche da stress e disagio lavorativo, compreso il mobbing, che ha operato per la produzione di Linee Guida per il riconoscimento delle stesse come malattie professionali. Le indicazioni emerse sono state recepite nell'ambito del decreto ministeriale 27 aprile 2004, che ha incluso tra le malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, il disturbo dell'adattamento cronico ed il disturbo post traumatico cronico da stress derivanti da disfunzioni dell'organizzazione del lavoro. Secondo un monitoraggio effettuato dall'ISPESL, sarebbero circa un milione e mezzo i lavoratori italiani vittime di mobbing su 21 milioni di occupati, in maggior misura le donne e gli addetti della pubblica amministrazione, e con una maggiore diffusione del fenomeno nel Nord Italia.

La relatrice ha dato conto dell’attuale situazione normativa: diversamente da alcuni paesi dell’Unione europea (Svezia e Francia, in particolare) in Italia non c’è una disciplina specifica sul mobbing e occorre pertanto fare riferimento ai precetti costituzionali ed alle norme in materia di salute e sicurezza del lavoro nonché ad alcune leggi regionali, che operano sul piano della conoscenza, della informazione-formazione, del supporto alla prevenzione e dell'assistenza, in varie forme, alle vittime. Non manca peraltro in materia una vasta giurisprudenza di merito e di legittimità: in particolare, la recentissima sentenza n. 24293 della Sezione Lavoro della Cassazione ha capovolto l’orientamento prevalente, in base al quale ai fini del diritto al risarcimento, era ritenuta necessaria la sussistenza di un danno di natura psico-fisica, pur se non implicante la menomazione dell'idoneità a produrre reddito, ed ha sostenuto invece che possa essere configurata come mobbing, e dare dunque luogo al diritto al risarcimento del danno, anche la violazione di diritti del lavoratore, fra cui quello alla valorizzazione della professionalità ed alla progressione di carriera.

Passando ad esaminare nel dettaglio i vari disegni di legge all’esame congiunto, la relatrice ha osservato che nessuno di essi affronta il problema della prova che, considerata la natura della fattispecie, potrebbe considerarsi rilevante, ed ha rilevato che l'impianto del disegno di legge n. 856, contenendo la più ampia descrizione del fenomeno e contemplando la più vasta strumentazione, potrebbe forse essere assunto come punto di riferimento per il seguito dell’esame, In via preliminare, peraltro, ha proposto di effettuare un ciclo di audizioni di esperti, onde svolgere i necessari approfondimenti istruttori.

Il presidente Giuliano nel convenire con le osservazioni della relatrice, in particolare sull’esistenza in materia di divergenti orientamenti giurisprudenziali, ha ricordato che in passato la fattispecie veniva ricondotta alla figura della violenza psichica o morale. Nel sottolineare altresì gli aspetti relativi alle difficoltà probatorie, ha convenuto sull’opportunità di effettuare in materia i necessari approfondimenti, attraverso un programma di audizioni. Il seguito dell'esame congiunto è stato quindi rinviato.

E’ inoltre proseguito l’esame congiunto dei disegni di legge n. 392 Bassoli ed altri, Misure per il riconoscimento di diritti alle persone sordocieche , 510 Costa, Norme per il riconoscimento della sordocecità quale disabilità unica e 918 Nessa ed altri, Riconoscimento dei diritti delle persone sordo – cieche, con l’illustrazione di due emendamenti riferiti allo schema di testo base predisposto dalla relatrice, sen. Biondelli (PD), già presentato nella precedente seduta.

Attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette morti bianche
Nella seduta di martedì 21 ottobre la Commissione ha ascoltato il il professor Antonio Moccaldi, presidente dell’’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro nel campo degli infortuni sul lavoro (ISPESL) che ha riferito sull’attività di ricerca e di prevenzione svolta, soffermandosi in particolare su un progetto di ricerca, con la partecipazione di altri enti, finalizzato ad individuare le casistiche e le cause più ricorrenti degli infortuni e, conseguentemente, a stabilire le migliori prassi e linee guida per la prevenzione, nonché sull’attività di formazione-informazione in materia di sicurezza del lavoro svolta dall’Istituto. Il prof. Moccaldi ha confermato, al riguardo, la necessità di un forte coordinamento tra i vari enti preposti, ai fini di un’azione realmente efficace e, conclusa la sua esposizione, ha risposto alle osservazioni e ai quesiti formulati dal presidente Tofani, dal sen. De Luca e dalla sen. Donaggio.

Il presidente Tofani ha quindi sottolineato l’esigenza che l’ISPESL fornisca alla Commissione, oltre all’indicazione delle varie attività svolte in tema di prevenzione e di sicurezza del lavoro, anche e soprattutto i dati che consentano di valutare la loro efficacia nei confronti dei diversi destinatari (enti, imprese e lavoratori). Anche a tal fine, ha auspicato un rapporto di collaborazione sempre più stretto tra l’Istituto e la Commissione.