Prosegue la privatizzazione dellacqua pubblica in Italia. Nonostante la volontà popolare espressa nel referendum del 2011, in questi anni enti e società hanno continuato pezzo pezzo a passare in mano ai privati, ignorando così il nodo dellequilibrio tra la sostenibilità economica e la natura di bene essenziale insita nellacqua, in un tortuoso percorso di regole e di sentenze della Corte Costituzionale. Un debole segnale di stop allingresso dei privati nella gestione dellacqua è arrivato dalla legge Stabilità 2020. Al centro della norma approvata a fine dicembre, lEipli, lente che gestisce alcune grandi opere idrauliche tra Puglia, Campania, Basilicata. Ma intanto a Terni il Comune apre le porte ai privati.