Pippo e Vito. Lavori ed esistenze diverse. Diverse la geografia e letà. Si sono dati appuntamento per domani mattina (10 dicembre) a Roma, in piazza Santi Apostoli, per la prima di tre giornate di assemblee pubbliche. Racconteranno le proprie storie, ascolteranno le parole di altri lavoratori e dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Pippo Graziano è un edile finito in cassa integrazione per lo stop al completamento della statale Palermo-Agrigento: Ci vogliono tre ore per percorrerla: tra Bolognetta e Lercara Friddi ci sono sette cantieri e altrettanti semafori. Ma non è un caso isolato. In Sicilia è tutto fermo. Solo a Palermo sono interrotti i lavori per la metropolitana, per il passante ferroviario, per il raddoppio dei binari con Messina. Così come quelli per la metro di Catania e la Agrigento-Caltanissetta. Lautostrada A19 ha i viadotti che cadono a pezzi. È tutto fermo. Lavori progettati, finanziati ma che non vanno avanti. E migliaia di noi rimangono a casa. Vito Piazza è uno dei delegati sindacali della Bosch di Bari. È orgoglioso della storia del suo stabilimento: negli anni Novanta un team barese ha brevettato il common rail, un sistema di alimentazione che ha rivoluzionato il motore diesel. Oggi combattono contro i 600 esuberi decisi dalla casa madre tedesca. I ragazzi in città hanno dato tanto a questa azienda. Ci batteremo fino alla fine affinché cambi idea. La crisi della Bosch, insieme a quella dellIlva a Taranto, e delle tante aziende dellindotto rischia di deprimere un intero territorio. Per Vito, il punto non è affrontare le singole vertenze, ma promuovere un tavolo permanente di tutto il settore automotive perché i passaggi epocali non si affrontano con gli spot o le buone intenzioni, ma prendendo le decisioni necessarie per il bene comune. Da Bari Vito Piazza, delegato Bosch; da Palermo Pippo Graziano edile Bolognetta scpa; da Genova, Rocco Arleo, edile della Itinera costruzioni; da Roma Fabio DAlessio delegato appalti ferroviari; da Taranto Giovanna Costantini, Arcelor Mittal.