Bentrovati allascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Giorgio Sbordoni. Venderemo cara la pelle. I lavoratori dell'ex Ilva di Taranto pronti a incrociare le braccia per respingere il piano di esuberi presentato da Arcelor Mittal al governo italiano. Le tute blu si fermeranno dalle 23 di lunedì alle 7 di mercoledì 11 dicembre. Martedì le maestranze confluiranno a Roma da tutta Italia per prendere parte alle assemblee pubbliche organizzate da Cgil, Cisl e Uil in Piazza Santi Apostoli. Ascoltiamo alcuni di loro. (sonoro) Gestione irresponsabile. Astensione di 4 ore anche dei lavoratori della Acciai Speciali di Terni. Uno stop deciso dalle rappresentanze sindacali dopo l'improvvisa fermata dell'area a caldo, gestita dall'azienda con cassa integrazione e ferie forzate. Braccia incrociate. Stop di due ore dei 150 dipendenti dellindotto della Centrale elettrica A2A di San Filippo del Mela, in provincia di Messina. A motivare la protesta la mancata riassunzione, promessa in sede istituzionale, di otto lavoratori licenziati ad aprile. In questi mesi i sindacati hanno denunciato un peggioramento della qualità dell'occupazione, con un aumento del precariato che rende più ricattabili gli addetti. Gioventù bruciata. Dodici anni fa una delle più drammatiche stragi sul lavoro della storia recente del nostro Paese. Alla ThyssenKrupp di Torino sette operai morti e, ancora, nessuna giustizia. Il servizio di Giorgio Sbordoni. Non voglio morire. 12 anni dopo il rogo della Thyssen, quellurlo resta ancora il monumento allopera incompiuta di questo Paese derelitto. Quella della messa in sicurezza della vita dei lavoratori. Il grido disumano di Rosario Rodinò, 26 anni appena, la sesta delle sette vittime di quellincidente, morto in ospedale dopo 13 giorni di agonia, lo si distingue chiaramente nella concitazione della telefonata al 118, in quella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 nella quale siamo ancora immersi e che ancora non ha visto lalba. Da allora sono stati oltre 17 mila i morti nei luoghi di lavoro o nel tragitto da e verso casa. Quelli che la mattina salutano ed escono, diretti al lavoro, ma non tornano mai più. Nel cuore e negli occhi lincendio di quella maledetta linea 5, bruciata come un fiammifero prima che chiunque potesse fare qualcosa. Un presagio nel quale la città industriale per eccellenza mostrava lo stato di abbandono in cui aveva lasciato i suoi figli migliori. Una maledizione che poco dopo, con linizio della crisi economica, ha contagiato lintero Paese, permettendo al precariato, allappalto selvaggio e al lavoro nero di dilagare, cancellando ogni tutela che, al massimo, adesso può dirsi crescente, neanche fosse la carta fedeltà di un supermercato in cui i diritti aumentano con laumento dellanzianità. Non c'è un pianeta B. È arrivata a Madrid la giovane attivista svedese Greta Thunberg. La sedicenne che ha ispirato il movimento ambientalista Fridays for future  parteciperà alla Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici che si è aperta lunedì scorso e si concluderà venerdì prossimo, 13 dicembre. Anche una delegazione della Cgil si unirà, alle 18, allo sciopero globale che partirà dalla stazione Atocha. Un volgo disperso. Contadini dItalia nellOttocento. In corso a Firenze, presso leducatorio di Fuligno, la presentazione del libro del professor Adriano Prosperi sulle condizioni di vita dei lavoratori delle campagne, edito da Einaudi. Il volume descrive la condizione di subalternità di questa classe sociale, cancellata dalla cultura dominante dell'epoca, perché priva di mezzi per farsi conoscere.   È tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it