da Rassegna.it   Un governo che voglia innovare deve affrontare il tema del welfare, a partire dalla non autosufficienza. Così il sottosegretario all'Economia Maria Cecilia Guerra, intervenendo stamani (venerdì 20 settembre) al dibattito Il welfare da ripensare, primo appuntamento delle Giornate del Lavoro della Cgil in corso a Lecce: Un tema ineludibile, che coinvolge tre milioni di persone e attraversa tutte le famiglie italiane, ponendo le persone in condizione di grande incertezza a causa delle difficoltà economiche, lavorative, ma anche affettive. Lesponente del governo sottolinea che finora la non autosufficienza è stata approcciata come un problema sanitario, mentre è un problema di assistenza, un problema sociale, ossia quello di essere aiutati negli atti della vita quotidiana, dal lavarsi al fare la spesa. Guerra rimarca che in molti Paesi lo hanno affrontato con piani nazionali, perché hanno capito che in quel modo si può non solo risparmiare, ma si assume anche un ruolo di prevenzione, evitando le cronicizzazioni. Una riforma della non autosufficienza, dunque, non può che partire dall'indennità di accompagnamento. È un diritto soggettivo, ma ha mostrato numerosi limiti, spiega il sottosegretario all'Economia: All'indennità si accede con valutazioni non standardizzate, non cè la graduazione del bisogno, non cè alcun vincolo di destinazione delle risorse destinate: spesso infatti lindennità ha avuto una funzione di supplenza per la povertà. In conclusione, Maria Cecilia Guerra evidenzia che la non autosufficienza è un problema che il sindacato fa bene a porre con forza, e il governo se ne deve fare carico, puntando a un lavoro congiunto tra il sociale e il sanitario.